Matteo Renzi: "Se la Sicilia non riesce a ripartire, responsabili coloro che la guidano" - QdS

Matteo Renzi: “Se la Sicilia non riesce a ripartire, responsabili coloro che la guidano”

Lucia Russo

Matteo Renzi: “Se la Sicilia non riesce a ripartire, responsabili coloro che la guidano”

giovedì 15 Maggio 2014

Il presidente del Consiglio parla diretto a amministratori, imprenditori e sindacati. Innanzitutto spendere i fondi europei e investire nella scuola

PALERMO – “Se il governo fallisse la colpa sarebbe del governo e no di soggetti esterni, come sindacati, la coalizione o i burocrati” va dritto a individuare i responsabili il premier Matteo Renzi, a Palermo, parlando a amministratori locali, imprenditori e sindacalisti. Per Renzi lo stesso ragionamento vale per il Sud e quindi per la Sicilia: “se il Sud fallisce la colpa sarà del Sud, se la Sicilia non riesce a ripartire, la responsabilità è dei soggetti che la guidano a tutti i livelli”.
Innanzitutto, quindi, occorre spendere i 180 miliardi dell’Ue, altrimenti “Noi istituzionalmente metteremo in mora noi stessi, i magistrati qui presenti penseranno a un istituto giuridico stravagante” ha sottolineato il premier nella sede della Prefettura di Palermo. Con Renzi, oltre al sottosegretario Del Rio, c’era anche il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Ad ascoltare Renzi vi erano anche il presidente della Regione, Rosario Crocetta, il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il prefetto Francesca Cannizzo.
A proposito di Europa, però, il presidente del Consiglio non ha omesso la questione migranti: ”L’Unione europea si occupa molto di come pescare il pesce spada e un pochino meno di donne e uomini, che vengono dall’Africa e la cui gestione è lasciata soltanto alle autorità italiane. L’operazione Mare nostrum è un’operazione di civiltà e di dignità. L’Europa se vuole essere Europa deve anche preoccuparsi dei propri confini e delle proprie frontiere e non solo delle proprie regole e delle proprie burocrazie”.
Sul da farsi Renzi è ritornato sul tema che ha caratterizzato la sua prima venuta in Sicilia da premier, a Siracusa: ”Non andiamo da nessuna parte se non ripartiamo dall’edilizia scolastica. Stamattina ero a Secondigliano. Come si fa a non capire che investire nella scuola vuol dire investire nella legalità e nella giustizia?”. Critico sulle infrastrutture: “La Salerno Reggio Calabria alla fine costera’ più della sonda curiosity realizzata negli Stati Uniti, solo che questa è stata fatta dalla Nasa ed è andata su Marte, l’autostrada è stata fatta dall’Anas”.
"Il passaggio elettorale delle Europee è un vero e proprio spartiacque della politica in Italia" ha detto il premier prima di affrontare l’elettorato palermitano in piazza Politeama per il comizio sull’elezioni Europee da segretario nazionale del Partito Democratico.

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