Infrastrutture digitali, la Sicilia al palo - QdS

Infrastrutture digitali, la Sicilia al palo

Michele Giuliano

Infrastrutture digitali, la Sicilia al palo

domenica 18 Maggio 2014

In Spagna gli imprenditori hanno già approfittato di queste opportunità di investimento. Dall’Ue arrivano i “Buoni-innovazione” per le imprese ma mancano le linee guida della Regione

PALERMO – Sotto il naso ci sono soldi belli e pronti per essere spesi in investimenti tecnologici, di cui la Sicilia è sicuramente indietro rispetto a tante altre realtà del territorio nazionale e si può dire anche europeo. Eppure ancora non si attinge a questi fondi perché la Regione non ha portato avanti le necessarie procedure burocratiche per potere accedere al programma.
L’opportunità in questione si chiama “Buoni-innovazione” o “Innovation vouchers”, secondo la definizione dell’Unione Europea che li finanzia con i fondi strutturali, potrebbero dare alle piccole e medie imprese siciliane, già nel secondo semestre di quest’anno, nuove chance sul fronte delle infrastrutture digitali dell’azienda.
Ogni buono ha un valore di 10 mila euro e rappresenta una agevole linea di credito a fondo perduto, a sostegno della competitività e della crescita. Ma da qui in poi arrivano i nodi al pettine: “è necessario che la Regione adotti al più presto le linee-guida del programma” fa notare l’Abm Merchant Med, che quindi accende i riflettori sulla questione, finora ignorata dal dibattito economico e politico. “l’Ue stabilisce – spiega Giovanni Savalle, coordinatore di Abm Merchant Med – che micro, piccole e medie imprese possano utilizzare i voucher ottenuti, sia sul versante del rapporto col mercato che scambiando questi buoni con servizi ad alta tecnologia di altre aziende, università, centri di ricerca o altri fornitori. Le imprese, a monte, dovranno dotarsi di un piano di investimenti digitali, ma la Regione deve fare la sua parte”.
Il tema è stato oggetto di dibattito, per la prima volta, a Castelvetrano, nel trapanese. L’intento, nella promozione di questo appuntamento, è stato quello di offrire le istruzioni per l’uso alle piccole e medie imprese nell’attesa che la Sicilia vada a varare i bandi e segua l’esempio delle regioni spagnole Murcia ed Extremadura, i cui piccoli imprenditori sono stati i primi in Europa a beneficiare di quest’opportunità. I lavori sono stati coordinati da Daniele Guglielmino, amministratore di Infodataweb, società che opera in partnership con Seat Pagine Gialle, la quale, recentemente, ha stretto alleanza con un colosso mondiale dell’hi-tech, del calibro di Google. “Le piccole imprese che usano i servizi digitali – ha sottolineato nei giorni scorsi la vicepresidente della Commissione europea Neelie Kroes – registrano una crescita due volte più rapida, esportano il doppio e creano il doppio di nuovi impieghi”.
Qualcosa comunque comincia a muoversi sul piano dell’innovazione tecnologica in Sicilia. C’è ad esempio un freschissima novità per i giovani siciliani che potranno effettuare videocolloqui su Skype e consegnare i curricula senza muoversi da casa. Si è svolto il primo “Virtual Career Day”, evento di selezione del personale che si effettua esclusivamente on-line sul portale risorsedisicilia.it e che ha messo in contatto le imprese con diplomandi, diplomati, laureandi e neolaureati di tutta la Sicilia. L’iniziativa è stata ideata da Risorse di Sicilia, un progetto promosso da Associazione Lavoratorio, realtà giovane fondata da siciliani under 30, ed è ufficialmente riconosciuto dal ministero dell’Istruzione.
 

 
L’approfondimento. Nell’agroalimentare qualcosa inizia a muoversi

Chi invece sta muovendo i primi passi per attrezzarsi tecnologicamente in Sicilia sono le imprese che operano nel settore dell’agroalimentare. Nonostante la crisi, le limitate sinergie e la rete locale quasi assente, le aziende dell’Isola investono nella innovazione tecnologica e nel capitale umano. Nel corso di un convegno organizzato a Trapani sui temi dell’innovazione tecnologica e del capitale umano per le aziende dell’agroalimentare siciliano è emerso che c’è una grande sensibilità verso l’innovazione. Situazione testata da Fondimpresa che ha finanziato un piano formativo che ha riscosso successo: 89 aziende, di sette delle nove province siciliane, hanno aderito a questo piano che in un anno ha realizzato 3 mila ore di formazione destinate a mille dipendenti in 155 edizioni corsuali. Qualificare e specializzare le imprese attraverso la valorizzazione del capitale umano è certamente l’obiettivo raggiunto dopo un anno di formazione programmata secondo un’attenta analisi dei fabbisogni delle aziende strettamente legati agli obiettivi di crescita e al rafforzamento delle competenze. Molte aziende tradizionali hanno investito e avuto i loro profitti, uscendo quindi fuori dallo stereotipo culturale di continuare a lavorare con mezzi non al passo con la velocità dei tempi moderni.

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