Migranti, in Sicilia arrivati in 38mila dall'inizio del 2014 - QdS

Migranti, in Sicilia arrivati in 38mila dall’inizio del 2014

redazione

Migranti, in Sicilia arrivati in 38mila dall’inizio del 2014

giovedì 22 Maggio 2014

L'Oim: "Italia chiamata a salvare numerose vite umane e ad assicurare un'accoglienza dignitosa" Oggi nuovi arrivi a Pozzallo e Augusta

Con l’arrivo oggi ad Augusta e a Pozzallo di altri 950 migranti, soccorsi in altro mare dalle autorità italiane – tra i quali molte donne, nuclei familiari e minori non accompagnati (ben 141 i minori sbarcati ad Augusta) – sono ormai oltre 38.000 i migranti che dall’inizio dell’anno sono arrivati via mare in Sicilia.
 
 
Lo sottolinea l’Oim (Organizzazione internazionale delle Migrazioni) di Roma, che chiede all’Italia di "prevedere adeguate politiche di integrazione per evitare un aumento del numero di migranti vittime di sfruttamento lavorativo".
"I migranti e i richiedenti asilo giunti in Italia in questi mesi sono molti – spiega José Angel Oropeza, direttore dell’Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo dell’Oim – ma il dato numerico avrebbe al momento un peso comunque relativo per un paese di circa 60 milioni di abitanti, soprattutto se paragonato ai numeri registrati in altri paesi europei (la Germania ad esempio ha ricevuto nel 2013 oltre 126.000 richieste d’asilo) e in altri paesi del Mediterraneo (basti pensare al milione di rifugiati siriani ospitati in Libano)".
 
"La vera emergenza – sottolinea Oropeza – è operativa, perché il Governo italiano è chiamato al difficile compito di salvare migliaia di vite e di assicurare un’accoglienza dignitosa a persone che arrivano via mare. A questa situazione si aggiunge anche un’altra preoccupazione: i flussi migratori sono composti più che in passato da persone in fuga da guerre e persecuzioni, ma anche da vittime di tratta e minori non accompagnati. Soggetti vulnerabili che, in assenza di politiche di integrazione efficaci, rischiano di finire in circuiti di marginalità sociale e illegalità soprattutto nel settore agricolo, vittime di sfruttamento lavorativo e di organizzazioni criminali italiane e straniere".
 
Manodopera senza diritti che, secondo l’Oim, potrebbe andare a rinforzare il già consistente mondo del sommerso, che si alimenta proprio del lavoro sottopagato di immigrati irregolari. "E’ per questo che è importante attivare subito percorsi di integrazione virtuosi e rafforzare i controlli sulle aziende perché assumano gli stranieri con contratti regolari".
 

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