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Messina – A MessinAmbiente si persevera con le nomine di esperti esterni

Francesco Torre

Messina – A MessinAmbiente si persevera con le nomine di esperti esterni

venerdì 23 Maggio 2014

Non c’è ancora il via libera di Asp e Arpa per la discarica di Pace. Si attende un piano finanziario. Approvati da Ciacci incarichi per 133 mila €. Intanto è piena emergenza-rifiuti

Messina – Non si è ancora chiusa la fase emergenziale della raccolta dei rifiuti iniziata nel periodo di Pasqua. Soprattutto nelle periferie della città i cassonetti sono ancora strabordanti, e il caldo non farà altro che appesantire ulteriormente la situazione per i cittadini interessati.
 
Contestualmente, la procedura per la messa in sicurezza del sito di Pace – diventato per ordine del sindaco Accorinti una discarica temporanea a cielo aperto, con buona pace degli ambientalisti che l’avevano eletto – non ha ancora avuto il placet di Arpa e Asp, e nonostante la scadenza del 30 aprile 2014 sia già trascorsa da settimane, non c’è notizia di un nuovo piano finanziario di MessinAmbiente. Se a queste evenienze aggiungiamo anche le battaglie formali avviate inspiegabilmente dalla società di Via Dogali con il Consiglio comunale per la consegna della documentazione relativa ai nuovi contratti di consulenza, la “fase 2” annunciata con l’avvento del supermanager Alessio Ciacci non ci sembra così diversa dalla “fase 1”.
Nonostante la reticenza nel rendere pubbliche e trasparenti le nuove nomine per consulenze esterne, abbiamo infatti finalmente appreso che l’ex commissario Armando Di Maria non è stato affatto messo ai margini dal nuovo manager, anzi. Per lui l’incarico semestrale da 20 mila euro lordi assegnato prevede mansioni centrali, tra cui il monitoraggio delle inefficienze di gestione e la ricerca delle soluzioni. Ma non era stato sostituito proprio perché ritenuto non in grado di svolgere esattamente questo ruolo?
 
Non troppo diverso poi l’oggetto del contratto di lavoro stipulato da MessinAmbiente nei confronti dell’alter ego di Ciacci, Raphael Rossi. La sua competenza in materia non può essere certamente messa in dubbio, ma il modo in cui è stato reclutato sì. Rossi era già operativo a Messina nel momento in cui MessinAmbiente pubblicava l’avviso pubblico di manifestazione d’interesse (non un bando, che è cosa ben diversa) per un ruolo da superconsulente. Perché questa assurda pagliacciata?
 
Il nuovo commissario, sulla questione, non replica, ma intanto sono già scaduti i termini per altre nomine esterne: un soggetto a cui affidare incarico del controllo contabile per il triennio 2014-2016 (nell’avviso non è nemmeno specificato l’importo!); esperti per servizi attinenti redazioni geologiche, idrogeologiche e sismiche presso le discariche di contrada Formaggiara (Comune di Tripi, 10.000 €), contrada Piani (sempre Tripi, 8.000 €) e Vallone Guidari (Messina, 15.000 €); consulenze ambientali per i suddetti 3 siti per un valore complessivo di 45.000 €. Sommando tutti gli incarichi esterni già approvati dal Commissario Ciacci si arriva alla cifra di 133 mila €. Speriamo solo che l’Amministrazione non abbia di che pentirsi da questo esborso di denaro pubblico.
 

Le urgenze. Eliminare gli inutili sprechi della dirigenza

Messina – “Qui ho trovato approssimazione, deresponsabilizzazione, man-canza di rispetto delle regole”. Così Raphael Rossi in una recentissima conferenza stampa. Perché allora mantenere come superconsulente l’ex commissario Di Maria? Quale coerenza in questa scelta? E perché sanzionare solo i semplici dipendenti e decidere di risparmiare sulle ore degli straordinari nei giorni festivi (lasciando poi la città in stato di perenne emergenza) e non eliminare invece gli inutili sprechi della dirigenza, come i superminimi e i premi di produttività che continuano ad essere erogati a pioggia? “Sugli straordinari risparmieremo 146 mila euro al mese”, promette Ciacci, già prenotando quelle somme per l’acquisto di nuovi mezzi e soprattutto per il pagamento delle consulenze esterne. Ma non si doveva abbattere il costo del servizio per garantire ai cittadini una Tares più leggera? Al contrario. Ciacci ha chiesto all’Amministrazione comunale un’integrazione di 700 mila € al mese per tre mesi, e la Giunta ha informalmente accettato.

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