I social network per salvare i musei siciliani - QdS

I social network per salvare i musei siciliani

Elisa Bonacini

I social network per salvare i musei siciliani

martedì 27 Maggio 2014

Grande successo di pubblico per le 45 invasioni digitali che si sono svolte nella nostra isola dal 24 aprile al 4 maggio. Scarsa la presenza su internet dei poli d’arte siciliani. I visitatori promotori in prima persona con le condivisioni

PALERMO – Molto problematica appare, ancor oggi, la presenza online dei musei siciliani: non c’è un portale unico che offra insieme cultura e turismo. Il nostro immenso patrimonio, come è diffuso nella realtà, così appare disperso sul web. Eppure, in qualche modo si sta cercando di correre ai ripari.
Negli ultimi due anni, il numero dei musei siciliani è andato crescendo, se non sul web, almeno sui social network, dove è ormai imperativo essere presenti. Ecco che i social diventano la piattaforma di comunicazione col proprio pubblico e sul proprio territorio. Su Facebook sono presenti, così, i profili di alcuni fra i nostri maggiori musei – dal Salinas di Palermo, all’Orsi e al Bellomo di Siracusa, passando per i profili dei musei di Agrigento e Aidone – ma anche quelli di alcune Soprintendenze, da quella del Mare a quelle di Siracusa e Agrigento.
All’interno di questo quadro, ci sono fermenti che non vanno più ignorati. È il caso del fenomeno #InvasioniDigitali, giunto alla seconda edizione e divenuto un modello da esportare e, in realtà, già esportato. Alcune invasioni, infatti, sono state organizzate anche all’estero (una a Baltimora, tre a Monaco, due a Berlino, una a Copenhagen, una a Sarajevo, una a Sidney e una a Rio de Janeiro).
 
L’invasione spontanea, allegra e pacifica dei musei, dei centri storici, dei borghi e dei luoghi d’arte, appena conclusa, si è svolta dal 24 aprile al 4 maggio in oltre 400 località (l’anno scorso oltre 300). Gli italiani hanno aderito in massa: 10.000 persone nell’edizione 2013 e – ma i dati ufficiali devono ancora essere divulgati – oltre 15.000 quest’anno. Armati di smartphone, tablet, fotocamere e videocamere, hanno dimostrato di essere stanchi di far pubblicità ai musei di tutto il mondo, sui propri profili social, e non poterlo fare col piccolo museo sotto casa. Gli stessi che all’estero portano con sé memoria digitale delle loro vacanze e delle visite ai musei, in patria sono ancora costretti a subire divieti ormai fuori tempo massimo. Soprattutto, vogliono usare il web come andrebbe fatto: una vetrina per dare visibilità immensa al patrimonio culturale.
L’anno scorso la Sicilia ha registrato 33 invasioni; quest’anno ben 45. Soprattutto, si deve segnalare la voglia dei dirigenti di musei e parchi archeologici di aderire a un’iniziativa patrocinata, anche questa edizione come la precedente, dall’ex Assessore dei Beni Culturali Mariarita Sgarlata. #siciliainvasa2014 da Est a Ovest, dal Cretto di Burri a Gibellina al Castello di Donnafugata, dalla mostra degli Etruschi a Palermo, al Museo di Lipari, alla Galleria di Palazzo Bellomo, al Parco di Selinunte. È stato emozionante vedere scorrere sui social networks, Facebook, Twitter, Instagram – senza divieti  ma con tanto entusiasmo – le foto dei nostri capolavori.
Attraverso questo movimento di pacifici invasori, la gente comune vuole riappropriarsi digitalmente del proprio patrimonio culturale e diventare protagonista della Cultura 2.0 nel mondo, dimostrando che non c’è nulla di male in un selfie con la Venere di Morgantina o con la Annunciazione di Antonello da Messina.
 


L’approfondimento. Patrocinio della Regione alle Invasioni digitali
 
Il problema dell’uso, del riuso/condivisione, delle immagini di opere d’arte si è trasformato in un argomento sempre più pressante proprio alla luce dei nuovi strumenti digitali e del loro sviluppo in senso socio-virale.
Attraverso l’aderenza alle Linee guida per i siti web della PA, pubblicate dal Ministero della Funzione Pubblica a dicembre 2011 (secondo la Direttiva n. 8 del 26 novembre 2009 del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione), sarebbe già attuato l’art. 3 del Codice dell’Amministrazione Digitale (D. Lgs. 82/2005), che prevede il diritto all’uso delle nuove tecnologie, per cittadini e imprese, nelle comunicazioni con i pubblici uffici (secondo i principi dell’e-democracy), e dell’art. 1, comma 5, della Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle Pubbliche Amministrazioni (L. 150/2000). L’user experience e la partecipazione diretta degli utenti, in Italia, dovrebbero essere ammesse anche da parte di musei e istituzioni culturali pubbliche. Ecco che i due patrocini alle Invasioni Digitali sono apparsi come un segnale di grande rinnovamento: la Regione Sicilia, unica fra tutte, s’è messa in prima linea nel comprendere come sia urgente un generale ripensamento legislativo in materia di riproduzioni digitali del patrimonio culturale.
 


Associazione nazionale Piccoli musei e 20th Centhury Fox insieme per la cultura
 
Prendete la 20th Centhury Fox con George Clooney e Matt Demon. Prendete il patrimonio diffuso italiano e le Invasioni Digitali. Ecco un’iniziativa unica: il MonumentsMenWE! Il grande cinema incontra gli invasori digitali che, riappropriandosi del patrimonio culturale promuovendolo sui solcial media, sono un po’ i Monuments Men del film di Clooney in versione 2.0! Dietro la storia, vera, c’è una fondazione che lavora al recupero di opere distrutte o rubate dai nazisti. Cos’è allora il MonumentsMenWE? È una iniziativa nata con la collaborazione della Fox e dell’Associazione Nazionale Piccoli Musei, che si svolgerà dal 6 all’8 giugno. Il più grande patrimonio al mondo è in pericolo. Sei pronto a Salvarlo? Diventa anche tu un Monuments man. Armati di smartphone, gli italiani sono chiamati a raccolta per condividere un post o una foto su Facebook, Twitter o Instagram segnalando e descrivendo un luogo, un museo chiuso, a rischio chiusura, poco conosciuto o in difficoltà di conservazione, utilizzando il tag #MonumentsmenWE. Le foto e i post serviranno a mappare le emergenze artistiche d’Italia. L’APM e Invasioni Digitali devolveranno il contributo offerto dalla Fox a musei o luoghi scelti tra quelli segnalati. I Monuments men più attivi saranno premiati con alcuni gadget della Fox.

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