Ex Pip, non basta aver mentito. Infedeli assolti e in graduatoria - QdS

Ex Pip, non basta aver mentito. Infedeli assolti e in graduatoria

Michele Giuliano

Ex Pip, non basta aver mentito. Infedeli assolti e in graduatoria

giovedì 29 Maggio 2014

Varata dall’Ars la norma che salva i precari: da oggi la Regione al lavoro per stilare una nuova graduatoria. Torna a salire a 2.641 il numero dei lavoratori “privilegiati” entrati nella Pa senza concorso

PALERMO – In 2.641 sono ufficialmente “salvi” all’interno del bacino degli ex Pip. La Regione ha appena varato la nuova graduatoria di chi ha diritto a rimanere all’interno dell’esercito di precari formato a suo tempo dal Comune di Palermo e che da qualche anno è passato sotto la gestione della Regione. Ma questa lista è stata definitiva solo per qualche ora.
 
Infatti già da domani l’assessorato regionale al Lavoro dovrà rimettere mano a tutto a seguito dell’approvazione della norma “Salva Pip” votata dall’Ars, una sorta di sanatoria che farà rientrare nel bacino di Emergenza Palermo alcuni dei precari espulsi nei mesi scorsi.
L’aula ha votato un emendamento di riscrittura presentato dal governo che modifica il tetto del reddito familiare pari a 20 mila euro, introdotto nell’ultima finanziaria regionale con una norma voluta dal M5S. La soglia di 20 mila euro di reddito Isee familiare sale a 40 mila euro, mentre sono fatti salvi anche i lavoratori con reddito individuale personale inferiore a 20 mila euro.
Prima dell’emendamento del governo, l’aula aveva bocciato una norma dei grillini che lasciava così com’era la normativa. Non solo: è partita una concertazione con i sindacati per chiarire anche la posizione di altri esclusi per ragioni non di reddito ma di carichi penali pendenti. Anche qui l’intenzione sarebbe quella di fare rientrare tutti quelli inizialmente esclusi dal governo per “gravi reati penali”.
Insomma, alla fine la manovra del governo di fare piazza pulita di alcuni precari è svanita come neve al sole. In parole povere delle 335 unità al momento escluse dal bacino la stragrande maggioranza rientreranno anche perché quasi tutti hanno redditi inferiori ai 40 mila euro. Addio quindi ai risparmi che sarebbero potuti maturare per le casse della Regione: i 4 milioni di euro l’anno si ridurranno a qualche centinaio di migliaia di euro, nulla di più.
“Quanto votato dall’Ars – sostiene la deputata regionale Mariella Maggio – rende giustizia a quanti erano stati esclusi perché conviventi con il nucleo familiare originario sia da single che come famiglia, così come le tante donne che nel frattempo si sono sposate. Penso anche che sia giunta l’ora di avviare una riflessione per fare uscire questi soggetti dalla dimensione di fruitori di assegno sociale e pensare ad uno status diverso”.
Quindi da precari esclusi perché fuori dai parametri previsti dalla legge a potenziali stabilizzati: tipica storia tutta in salsa siciliana.
 

 
L’approfondimento. Nuovamente al vaglio le posizioni dei 3.000 ex Pip
 
Alla luce di questa novità introdotta dall’Ars l’assessorato regionale al Lavoro sarà chiamato a rivedere le posizioni di tutti e 3 mila gli ex Pip, anche di quelli esclusi. Motivo per cui sarà varata nei prossimi giorni una nuova graduatoria che terrà conto dei più ampi parametri inseriti in materia di reddito. Dal momento in cui ci sarà la pubblicazione saranno dati i canonici 10 giorni per presentare eventuali opposizioni o ricorsi direttamente alla Regione per segnalare eventuali errori di calcolo degli uffici. Il Presidente della Commissione Affari istituzionali dell’Ars, Antonello Cracolici, parla di “ingiustizia sociale”: “Il legislatore ha deciso, a distanza di 12 anni, di modificare le modalità di trattamento introducendo una regola diversa. Purtroppo in Sicilia il sistema dei trattamento di sostegno al reddito è abbastanza diffuso ma noi abbiamo fatto una  norma che riguarda solo gli ex Pip, non abbiamo norme che regolano il reddito di inserimento, ad esempio”.

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