Recupero città, revocati 8 milioni - QdS

Recupero città, revocati 8 milioni

Rosario Battiato

Recupero città, revocati 8 milioni

sabato 31 Maggio 2014

La Regione ha comunicato a 4 Comuni il depennamento dalla lista degli enti beneficiari dei contributi. Tra i motivi l’assenza del progetto definitivo da parte delle ditte promotrici

PALERMO – Revocati oltre otto milioni di euro nell’ambito dei contributi per i programmi integrati per il recupero e la riqualificazione delle città. Sulla Gurs di ieri è arrivata la conferma dei quattro provvedimenti attivati dall’assessorato delle Infrastrutture e della mobilità già diverse settimane fa e che riguardano i comuni di Fiumedinisi, Comiso, Castelbuono e Castelvetrano.
 
Diverse le modalità che hanno portato alla chiusura dei rubinetti dei contributi, ma resta identica la conclusione.
Sono quattro i comuni isolani che hanno perso milioni di euro per i programmi integrati per il recupero e la riqualificazione delle città approvato con decreto 29 giugno 2010 e determinato con gli accordi di programma sottoscritto nell’ottobre del 2011.
 
Cominciamo da Fiumedinisi, in provincia di Messina, a cui sono stati revocati 1,9 milioni di euro, proseguiamo con Castelvetrano, in provincia di Trapani, che ha visto sfumare 2,4 milioni di euro, quindi ci spostiamo a Castelbuono, in provincia di Palermo, che ha perso 1,2 milioni di euro e chiudiamo a Comiso, provincia di Ragusa, con un maxifinanziamento da 2,6 milioni di euro che non sarà più nelle disponibilità delle casse comunali.
Diverse le motivazioni che hanno portato a questo risultato, così come documentato dai quattro decreti della Regione che ne descrivono in dettaglio tutti i passaggi. Cominciamo dal peloritano Fiumedinisi. Già nel 2011, e ancora per ben due volte nel 2012, era stata richiesta la trasmissione del progetto definitivo, debitamente approvato dagli Organi competenti e la necessaria documentazione per la sottoscrizione del protocollo d’intesa tra il dipartimento delle Infrastrutture e il Comune di Fiumedinisi. Il 10 febbraio del 2014 il dipartimento invia una ulteriore nota comunicando al Comune l’avvio del procedimento di revoca del finanziamento assegnato per la realizzazione dell’intervento, concedendo altri 15 giorni di tempo, dal ricevimento della comunicazione, per la trasmissione del progetto definitivo. Il responsabile del programma presso il Comune prende atto della nota della Regione “stante che la ditta promotrice – si legge sul decreto di revoca – non ha dato riscontro alle richieste del Comune per la realizzazione dell’intervento”.
 
Considerando il periodo intercorso tra la firma dell’accordo di programma quadro, il 19 ottobre del 2011, a valere sui “programmi integrati per il recupero e la riqualificazione delle città”, sono trascorsi quasi 3 anni. Un percorso simile coinvolge anche Comiso, mentre differente è certamente la situazione del comune di Castelvetrano. Dopo le consuete richieste della documentazione necessaria per la sottoscrizione del protocollo d’intesa, il centro trapanese risponde alla nota del Dipartimento spiegando di rinunciare all’intervento in argomento dal momento che “il sopravvenuto dl 22/06/2012 n.83 (Misure urgenti per la crescita del Paese, ndr) introduce un nuovo strumento per la riqualificazione urbana delle aree degradate, risultando più idoneo a soddisfare le atese del Comune”. Per Castelbuono, invece, la motivazione è contenuta nella nota di risposta da parte dell’amministrazione al dipartimento regionale nel 2012 nella quale si specificava di essere in attesa di riscontro da parte dell’Arta “sulla esclusione della procedura VAS per il progetto”.
Per questi comuni ci sarà la possibilità di ricorrere al Tar, almeno per tre di loro visto che in un caso si è trattato di una rinuncia, anche perché vanno ben delineate le responsabilità delle aziende che avrebbero dovuto fornire i progetti richiesti.

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