Fattura digitale obbligatoria per la Pa, solo una settimana alla "rivoluzione" - QdS

Fattura digitale obbligatoria per la Pa, solo una settimana alla “rivoluzione”

Oriana Sipala

Fattura digitale obbligatoria per la Pa, solo una settimana alla “rivoluzione”

domenica 01 Giugno 2014

Dal prossimo 6 giugno ministeri, enti previdenziali e agenzie fiscali non potranno più emettere nè ricevere fatture cartacee. Vantaggi e finalità del Dl 66/2014: velocizzazione burocratica, risparmio, lotta all'evasione fiscale

CATANIA – Manca una settimana al 6 giugno, data in cui la Pubblica amministrazione avrà l’obbligo di emettere e accettare solo fatture digitali. Non ci sarà più spazio, infatti, per il formato cartaceo. Lo ha stabilito il Dl 66/2014, che prevede un formato unico di fattura elettronica per i rapporti con ministeri, enti previdenziali e agenzie fiscali. Entro il 31 marzo 2015, inoltre, sempre secondo quanto stabilito dal decreto, l’obbligo sarà esteso a tutti gli enti locali. La svolta digitale diventa un’esigenza che gli enti pubblici non possono più eludere per i vantaggi che questa comporta e per le finalità perseguite. L’emissione di fatture in formato digitale, infatti, risulta essere uno strumento molto efficace per contrastare l’evasione fiscale, per rendere più veloce ed efficiente la burocrazia, per ridurre i costi operativi .
A proposito di quest’ultimo aspetto, si calcola un risparmio di 1,5 miliardi di euro l’anno tramite la semplice eliminazione delle fatture cartacee. Quanto allo snellimento burocratico, la diffusione della fattura elettronica contribuisce a innescare un processo virtuoso: visione del catalogo elettronico, scelta e ordine di acquisto, invio della merce, emissione della fattura, pagamento con contestuale versamento di quanto dovuto all’amministrazione finanziaria. Tutte queste procedure, insomma, conoscerebbero un’accelerazione notevole, e ciò favorirebbe di conseguenza pagamenti più puntuali.
Oltre al vantaggio della velocizzazione, l’emissione elettronica aiuta anche a scongiurare le false attestazioni. L’autenticità e l’integrità della fattura possono essere assicurate tramite la firma digitale dell’emittente (ovvero mediante l’utilizzo di sistemi Edi di trasmissione elettronica dei dati), oppure tramite sistemi di controllo di gestione, che assicurino un collegamento affidabile tra la fattura e la cessione di beni o la prestazione di servizi a essa riferibili.
Un’altra importante finalità, perseguita dalla misura in esame, è quella del monitoraggio delle spese affrontate dalle Pubbliche amministrazioni e del miglioramento dei sistemi contabili all’interno delle stesse. Un processo, questo, che è già in atto da diversi anni: la legge 196/2009 di riforma della contabilità dello Stato, infatti, conteneva indicazioni di armonizzazione dei sistemi contabili delle Pa, basate sulla conoscenza dei costi effettivi degli enti e sulla disponibilità di informazioni sempre complete e coordinate attraverso sistemi informatici unitari per il controllo dei conti pubblici. La fattura elettronica, inserita in un simile contesto, si costituisce come cerniera utile nella rilevazione delle due componenti di costo e spesa delle amministrazioni.
 

 
Utile per contrastare il ritardo della Pa nei pagamenti
 
L’adozione della fattura elettronica si rivela strumento utile anche per una riduzione dei ritardi che troppo spesso si verificano nei pagamenti. La Ragioneria generale dello Stato, infatti, per ridurre i debiti commerciali accumulati dalle Pubbliche amministrazioni, ha realizzato una Piattaforma per la certificazione dei crediti (Pcc), la quale, nel momento in cui sarà operativa (nel mese di luglio, secondo le previsioni), si baserà su un monitoraggio permanente dei debiti delle Pa e acquisirà automaticamente le informazioni della fattura elettronica dal Sistema di interscambio dell’Agenzia delle Entrate (Sdi). Tale sistema ha l’obiettivo di ridurre fortemente i tempi di trasmissione dei dati dei fornitori e di supportare i vari interlocutori coinvolti nello scambio (enti pubblici, fornitori/creditori, intermediari finanziari, Fisco) nel conoscere direttamente in Piattaforma lo stato del credito (scaduto, in scadenza, pagato, certificato, compensato, ceduto). Tale Piattaforma, inoltre, potrà essere di supporto agli organi governativi per la conoscenza dei tempi di pagamento delle Pa, del formarsi dei debiti, della consistenza degli stessi e della loro estinzione.

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