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Catania – Cittadini obbligati a usare l’auto: ogni ora entrano 30 mila mezzi

Melania Tanteri

Catania – Cittadini obbligati a usare l’auto: ogni ora entrano 30 mila mezzi

martedì 03 Giugno 2014

Confronto a Cittainsieme. L’assessore D’Agata: “Stiamo risolvendo difficoltà nel Piano del traffico”. Mobilità inadeguata. L’Amt annuncia tre nuovi bus veloci e parcheggi scambiatori

CATANIA – Il trasporto pubblico come strumento fondamentale per liberare la città dalle automobili e migliorare viabilità e vivibilità di Catania. In una città dove, ogni giorno, si riversano decine di migliaia di veicoli, potenziare i mezzi pubblici e farne un sistema efficiente risulterebbe l’unica soluzione per contenere il traffico cittadino, migliorando contestualmente la vivibilità complessiva dell’area urbana. Sono partiti da questo presupposto i rappresentanti di Cittainsieme nell’organizzare un’assemblea, moderata da Fabio Viola e incentrata proprio sul sistema di mobilità cittadino: con i contributi dell’esperto Giuseppe Inturri, ricercatore e docente di trasporti all’Università di Catania nonché tecnico che ha lavorato alla stesura del Piano del Traffico Urbano, di quello dell’assessore alla viabilità, Rosario D’Agata e del presidente dell’Azienda metropolitana trasporti, Amt.
“Ogni mattina sono circa trentamila le automobili che, ogni ora, si riversano in città – ha affermato Inturri. – e la nostra città presenta un trend in continua crescita relativamente l’emissione di CO2 per abitante”. Non solo mobilità, dunque, ma anche salute, elementi da salvaguardare intervenendo sul trasporto pubblico.
“Occorre innanzitutto – ha proseguito il ricercatore – ridurre il bisogno di spostarsi, incoraggiando il più possibile l’uso dei mezzi pubblici, specie quelli a basso impatto ambientale”.
Una soluzione prospettata sarebbe quella di aumentare i mezzi a disposizione, iniziando da quelli su gomma che costituiscono la prima alternativa all’uso dell’automobile: più autobus in circolazione, più frequenze, più corsie riservate e più interscambi. “Già l’attivazione del Brt – ha continuato – pur essendo ancora un singolo progetto, ha cercato di coordinare diverse azioni, e il risultato finale è stato indubbiamente positivo”.
E in questa direzione sembra stia andando l’amministrazione comunale che starebbe puntando ad affrontare la questione trasporto pubblico in chiave di città metropolitana, lavorando sul Piano generale urbano del traffico redatto nel 2013 dall’allora sindaco Raffaele Stancanelli.
“Stiamo affrontando e tentando di risolvere alcune difficoltà legate al Pgtu – ha spiegato D’Agata – e abbiamo intenzione di procedere su tre grandi linee: guardare al traffico in una funzione metropolitana, contemplando dunque l’hinterland catanese; salvaguardare l’ambiente e ridurre i rischi d’incidenti, scoraggiando dunque la concentrazione di traffico privato nel centro della città attraverso tariffazioni miste – chi si avvicina di più al centro pagherà di più – e la terza, che rappresenta lo sviluppo della viabilità sostenibile, agevolando – ha evidenziato – la mobilità pedonale e ciclistica”. Tra i progetti dell’amministrazione c’è infatti la realizzazione di una pista ciclabile che vada dalla Stazione centrale fino a Ognina.
Ma, per affrontare nell’immediato la situazione, occorre potenziare i mezzi pubblici attuali, utilizzando i parcheggi scambiatori realizzati nei punti strategici della città, non ancora attivati ma su cui punta l’Amt. “Ci saranno tre nuovi autobus veloci, con altrettanti parcheggi scambiatori” – ha detto il presidente Lungaro che, in occasione della presentazione del bilancio dell’azienda aveva fatto cenno alla prossima apertura della rimessa di Pantano D’Arci. Non solo: tra gli obiettivi principali dell’azienda c’è quello di integrare il trasporto su gomma con quello su rotaia. “Il futuro – ha concluso – prevedrebbe l’integrazione della nuova rete con la metropolitana Fce, e nuovi sistemi di trasporto, fra cui la funivia per i collegamenti con l’aeroporto e i Paesi Etnei”.

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