L’insostenibile pesantezza del trasporto privato nell’Isola - QdS

L’insostenibile pesantezza del trasporto privato nell’Isola

Rosario Battiato

L’insostenibile pesantezza del trasporto privato nell’Isola

mercoledì 04 Giugno 2014

L'Isola vanta il poco invidiabile record nazionale per la presenza di automobili circolanti ogni 1.000 abitanti. Istat: più di 7 siciliani su 10 vanno a lavoro senza utilizzare mezzi pubblici o collettivi

PALERMO – Anche Wired ha scoperto l’inefficienza e la disaffezione dell’utenza nei confronti del trasporto pubblico siciliano. L’edizione italiana online della prestigiosa rivista fondata da Louis Rossetto e da Nicholas Negroponte, ha infatti costruito una mappatura dell’Italia che si muove in città basandosi sui dati Istat, redigendo una pagella regionale della mobilità sostenibile. Sicilia sul fondo della classifica.
I dati sono inappuntabili, ma spesso nascondono disagi da analizzare in rapporto al luogo di cui si parla. Nel 2013, rivela l’Istat, gli spostamenti quotidiani hanno coinvolto nel 2013 oltre 32 milioni e mezzo di persone, 11 milioni 300 mila tra bambini dell’asilo o della scuola dell’infanzia e studenti e oltre 21 milioni di occupati. “La maggior parte delle persone, il 70,6 per cento degli studenti e l’88,0 per cento degli occupati, utilizza un mezzo di trasporto, soprattutto l’automobile (il 39,5 per cento degli studenti e il 74,3 per cento degli occupati). Il mezzo pubblico o collettivo è utilizzato soprattutto dagli studenti (33,0 per cento), molto meno dagli occupati (11,9 per cento). Si nota un leggero aumento dell’uso del mezzo pubblico da parte degli occupati”.
Questo quadro deve però fare i conti con le varie declinazioni regionali. Nella mappa pubblicata dall’Istat nel portale Noi-Italia, scopriamo che la Sicilia può fregiarsi di alcuni dei dati peggiori. L’Isola, infatti, ha il terzultimo dato nazionale per occupati che vanno a lavoro con un mezzo pubblico (5,7%), battendo soltanto Marche (5,6%) e Umbria (4,7%). La posizione migliora illusoriamente, quindicesimo posto nazionale, se consideriamo gli studenti che vanno a scuola o all’università con un mezzo di trasporto (67,3%), ma crolla subito dopo se prendiamo in esame la porzione che utilizza il mezzo di trasporto pubblico (appena il 27,1%). Unico risultato positivo, in termini di mobilità sostenibile, la Sicilia riesce a strapparlo quando si parla di studenti che vanno a scuola o all’università a piedi: l’Isola, in questo caso, si piazza al settimo posto nazionale con un dato pari al 31,8%.
Andando a scomporre il dato siciliano, si svelano le preferenze degli studenti e degli occupati siciliani, che comunque sono accomunati dalla diffidenza nei confronti del trasporto pubblico. Nel primo caso soltanto 3 siciliani su 10 vanno a scuola o all’università a piedi, mentre utilizzano un mezzo privato (da conducente o da passeggero) più di 4 isolani. I risultati migliori in termini di utilizzo del trasporto pubblico si trovano al nord con valori superiori al 50% (Bolzano) e in generale risultati che superano il 30% (Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia).
Assai più netta è la situazione che riguarda gli occupati del settore. Più di sette siciliani su dieci, infatti, si recano a lavoro utilizzando a vario titolo l’automobile. Da questo punto di vista le regioni più sostenibili sono la Liguria (il 20% utilizza il mezzo pubblico o collettivo), la Lombardia (15,5%) e il Piemonte (15,4%).
Dati che si rispecchiano puntualmente nei numeri record della Sicilia in fatto di automobili. Nell’Isola ci sono 624 autovetture circolanti per mille abitanti, un risultato che colloca la Regione al di sopra della media nazionale che si ferma a 610.

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