Mantenere un esercito di dirigenti e impiegati ingessa i bilanci e blocca gli investimenti per sviluppo e occupazione. Abnorme incidenza delle spese per il personale (39,1%) con un costo di 1,6 mld
PALERMO – Sempre la solita storia: non ci sono risorse. Questo quello che ripetono un giorno sì e l’altro pure i sindaci siciliani (e ultimamente non soltanto loro). Peccato che, almeno per quanto riguarda gli amministratori isolani, questa situazione rispecchi anni di clientelismo e scarsa lungimiranza in fatto di gestione delle risorse pubbliche.
Come dimostrano i più recenti dati Istat, infatti, gli Enti locali della Sicilia nel corso degli anni hanno goduto di trasferimenti statali e regionali non indifferenti, che sono però stati utilizzati per foraggiare una pletora di dipendenti pubblici dimenticando i servizi ai cittadini e, soprattutto, gli investimenti. Questi ultimi in particolare sono l’unico motore capace di far ripartire una Sicilia rimasta in panne da troppo tempo: senza sviluppo, infatti, l’occupazione resterà ferma al palo.