Manovrina, bocciati 5 mln di spesa clientelare per anno - QdS

Manovrina, bocciati 5 mln di spesa clientelare per anno

Raffaella Pessina e Lucia Russo

Manovrina, bocciati 5 mln di spesa clientelare per anno

giovedì 05 Giugno 2014

Come già in passato norme impugnate dal Commissario: violati artt. 97 e 81 Cost. No a 569 pensioni a ex dipendenti Eas pagate dalla Regione

Palermo – Mentre Crocetta faceva pervenire all’Ansa e a tutte le redazioni dei giornali ieri pomeriggio alle 17;45 il comunicato dal titolo “Manovra salva stipendi, confermata dal commissario dello Stato”, già alle 17;30 in redazione era pervenuta l’impugnativa del Commissario dello Stato del disegno di legge 724/A approvato dall’Ars il 28 maggio, la c.d. “manovrina”.
 
Bocciato l’articolo 6, comma 5 per violazione degli articoli 97 e 81, 4° comma della Costituzione. Si è ripetuta, anche questa volta, la violazione del principio di buon andamento e imparzialità della Pa e l’assenza di copertura di nuove spese. Scrive, infatti il Commissario: “Il 5° comma dell’art. 6, che si trascrive, costituisce sostanzialmente la riproposizione di disposizioni già oggetto di precedenti impugnative promosse dallo scrivente”. “Le precedenti disposizioni oggetto di censura -scrive sempre il Commissario – come d’altronde anche l’attuale, non sono mai state accompagnate da una relazione tecnica che illustrasse da un canto il numero dei beneficiari e dall’altro l’ammontare del beneficio, i parametri di riferimento al fine dell’individuazione dei destinatari e segnatamente la proiezione negli anni futuri dei costi posti a carico del bilancio regionale e l’indicazione delle risorse con cui farvi fronte.(…)
L’amministrazione regionale ha fornito quale ulteriore elemento conoscitivo, per la valutazione della disposizione, l’allegata relazione sulla norma di iniziativa parlamentare consistente in una tabella riepilogativa dei costi previsti “per integrazioni e sostitutiva pensionati EAS” per il solo anno 2014 da cui emerge che in atto i destinatari sarebbero 569, per un importo complessivo mensile di 391.995,78 euro ed annuo di oltre cinque milioni di euro (all. 1), dato quest’ultimo per altro superiore a quello riportato in precedenti chiarimenti forniti in occasione dell’esame del ddl 777 dal titolo “Norme in materia di trattamento pensionistico dei dipendenti E.A.S.” (all. 2)”.
Intanto manca la maggioranza e i lavori d’Aula non possono proseguire a Palazzo dei Normanni. La seduta di ieri pomeriggio è stata rinviata ad oggi alle 12 con lo stesso ordine del giorno, nella speranza che si possa legiferare in maniera più proficua. E dire che ieri proprio il Presidente dell’Ars aveva condiviso la provocazione di Antonello Montante (Confindustria Sicilia): se una classe politica non riesce a dare risposte, soprattutto in un momento di grande disagio come questo, è meglio che si torni alle urne.

La conferenza stampa del presidente dell’Ars sugli stipendi dell’amministrazione parlamentare

Intanto ieri mattina si è tenuta la conferenza stampa del Presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone e del deputato questore Paolo Ruggirello a margine dell’incontro che gli stessi hanno avuto con i sindacati in merito alla riduzione dei costi del personale dell’Assemblea regionale siciliana. La riunione non ha portato a nulla di concreto, si sono fatte solo delle ipotesi. "Ci uniformeremo al decreto Renzi che prevede il tetto massimo di 240 mila euro – ha detto Ardizzone – pur sapendo che lascia fuori gli organismi di carattere Costituzionale. Siamo vincolati come tutti alla legge, alla Costituzione e allo Statuto della Regione siciliana. Questo è il parametro, il tetto massimo al quale entro il 31 luglio ci adegueremo". Entro quella data infatti verrà chiusa la trattativa.

"Non ci sarà ovviamente una riduzione della spesa del 60% dell’assistente parlamentare – ha detto Ardizzone -I tetti alti saranno ridotti del 50% e i tetti bassi del 20%, questo lo vedremo, andremo a sviscerare le questioni cercando di evitare i contenziosi. I nuovi tetti però è certo che si applicheranno dal primo agosto".
"Lo so che non tutti sono contenti di come si farà la riduzione – ha aggiunto – è chiaro che noi andiamo alla ricerca di un consenso. Ai sindacati abbiamo fatto un appello". Non sembrano aver preso bene la faccenda i dipendenti dell’Ars aderenti ai sindacati confederali Cgil e Cisl che avrebbero abbandonato in massa i sindacati stessi. La notizia è stata confermata in ambienti parlamentari. Non è piaciuta infatti la proposta della riduzione del tetto massimo dei confederali che si teneva molto al di sotto di quanto proposto dai vertici dell’Assemblea, d’accordo con i sindacati di categoria. Alle domande sulla trasparenza dei salari dei dirigenti sul sito dell’Ars, Ardizzone ha risposto "Prendiamo questo impegno, pubblicare sul sito dell’Ars lo stipendio dei burocrati e del personale dirigente". Ma non ha detto quando. Ardizzone ha comunicato che verranno anche sospesi 12 vitalizi, fra cui quello dell’ex Presidente della regione Cuffaro, per cui si erano scatenate varie polemiche nei giorni scorsi. "Gli uffici, dopo che è stata approvata la legge a gennaio, hanno scritto a tutti gli ex deputati e aventi causa in caso di reversibilità di produrre un’autocertificazione con cui dichiarano se sono interdetti dai pubblici uffici", aggiungendo che non sono previsti i reati per mafia. "Lo faccia il Parlamento nazionale. L’11 giugno incontrerò il ministro Boschi e porrò questo problema" ha concluso il Presidente dell’Ars.

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