Ato e rifiuti, Comuni inguaiati - QdS

Ato e rifiuti, Comuni inguaiati

Stefania Zaccaria

Ato e rifiuti, Comuni inguaiati

venerdì 06 Giugno 2014

La situazione. Ammonta a circa un miliardo l’ingente debito di tutte le società, apparentemente private, che hanno realizzato i servizi sul territorio. A pagare tutto saranno i contribuenti. Necessaria una svolta. Di raccolta e smaltimento devono tornare a occuparsi le amministrazioni locali: occorre autorizzare i sindaci a costruire piccoli impianti per creare energia dai rifiuti

PALERMO – Le società Ato rifiuti, attualmente in liquidazione, hanno debiti da ripianare per oltre un mld €: un’esposizione alla quale avrebbero dovuto provvedere i Comuni interessati alla gestione anche grazie a un’anticipazione che, fra la fine del 2009 e il 2011, la Regione concesse. Un ‘compromesso’ che affidava ai sindaci la responsabilità di far approvare in Consiglio comunale dei piani di rientro decennali per restituire i prestiti. Il risultato? In 133 Comuni i piani non sono mai stati approvati e il Governo regionale ha cominciato, da quest’anno, a chiedere indietro tutto il prestito. Una situazione preoccupante che rischia di svuotare le casse degli enti locali facendoli andare verso gravi crisi finanziarie. Indispensabile svoltare verso una gestione diretta dei Comuni, con impianti per la produzione di energia dai rifiuti, finanziati dall’Ue.

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