Sbarchi in tutta la Sicilia. "Tragedia senza fine" - QdS

Sbarchi in tutta la Sicilia. “Tragedia senza fine”

redazione

Sbarchi in tutta la Sicilia. “Tragedia senza fine”

martedì 10 Giugno 2014

Il sindaco di Pozzallo, Ammatuna: “Attivare corridoi umanitari”

PALERMO – Quella di ieri è stata un’altra giornata estremamente complicata sul fronte degli sbarchi in Sicilia. Nel capoluogo, sono stati accolti in alcune parrocchie messe a disposizione dalla Curia arcivescovile, oltre che nei locali della Caritas diocesana, i 529 profughi giunti con il mercantile panamense City of Sidon. I Centri di accoglienza, al collasso dopo l’ondata di sbarchi degli ultimi giorni, non avevano infatti posti sufficienti per accogliere tutti. Oltre al prefetto Francesca Cannizzo, che ha provveduto a coordinare le operazioni, hanno collaborato i sanitari dell’Asp di Palermo, la Croce rossa, la Protezione civile e le Forze di polizia.
Nel porto di Pozzallo, invece, sono giunti in 211 a bordo di una nave mercantile, dopo i 102 profughi approdati domenica sera con la nave Norient star, che aveva raccolto anche tre cadaveri. Le vittime erano annegate in seguito alla collisione tra il mercantile e il gommone che trasportava i migranti. Con gli arrivi di ieri, il numero di immigrati sbarcati a Pozzallo dall’inizio del 2014 a oggi ha superato le 11 mila unità.
 
“Non voglio essere – ha affermato il primo cittadino Luigi Ammatuna – il sindaco che si occupa di tumulare i cadaveri di questi poveri disperati. Durante queste ore drammatiche mi sono adoperato per trovare degna sistemazione alle salme, ho coinvolto il sindaco di Ispica, che ha dato disponibilità per accogliere la salma di uno tre migranti, ma mi rendo conto che così non può andare. È una tragedia senza fine. La morte si tocca con mano e la scena dell’arrivo delle salme in banchina è stata straziante. Bisogna fermare questa mattanza accelerando la soluzione dei corridoi umanitari”.
Altri migranti, in tutto 211, sono sbarcati anche a Porto Empedocle. Si tratta di persone in maggioranza provenienti da Siria, Marocco, Somalia e Gambia, soccorsi nel Canale di Sicilia dal mercantile Maersk rhode Island, battente bandiera di Singapore.
Intanto, proseguono le indagini per cercare di colpire chi, con questa gravissima situazione, sta cercando di arricchirsi. Un egiziano di 36 anni, presunto scafista del peschereccio con a bordo 320 migranti eritrei soccorsi nel Canale di Sicilia dalla motonave Jupiter Bay, è il destinatario di un provvedimento di fermo, emesso dalla Procura di Ragusa e notificato da Squadra mobile della Questura, Carabinieri e Guardia di finanza.
A Catania, invece, un egiziano di 64 anni è stato fermato dalla Squadra Mobile etnea perché ritenuto lo scafista dell’imbarcazione con a bordo 269 migranti soccorsa dalla Guardia costiera venerdì scorso e giunta l’indomani nel porto del capoluogo. L’uomo è stato rinchiuso nel carcere di piazza Lanza.

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