La politica è la visione del bene comune - QdS

La politica è la visione del bene comune

Carlo Alberto Tregua

La politica è la visione del bene comune

mercoledì 18 Giugno 2014
La politica è la visione del bene comune (Voltaire – François-Marie Arouet 1694-1778), oppure è un imbroglio.
Quando qualcuno dice che la politica ha un costo cerca di turlupinare il prossimo perchè dimentica che essa è un servizio che alcuni cittadini vogliono fare nei confronti di altri cittadini, senza chiedere alcun compenso ed agendo in modo disinteressato.
Con l’inizio della Repubblica (1-1-1948) questi principi etici erano ben chiari a tutti coloro che svolgevano questo servizio. Deputati e senatori, sindaci e consiglieri comunali, ricevevano a malapena le spese sostenute e pochissimi servizi accessori, quali segreterie, gabinetti, auto blu e via enumerando.
Nell’ultimo trentennio si è via via sviluppato un altro concetto di politica, cioè quello che essa dovesse servire come occupazione stabile e diventasse occasione per posti di lavoro pagati dalla collettività.
Sono nati i politici senzamestiere, coloro, cioé, che non avevano mai fatto nulla nella propria vita, che non avevano esercitato mestieri e professioni, che non avevano dimostrato di essere capaci di guadagnarsi di che vivere col proprio lavoro e la propria fatica.

Hanno inventato la greppia pubblica nella quale mangiare il fieno e consumare le risorse che i cittadini pagavano mediante le imposte.
La situazione è andata via via peggiorando col risultato del tutto scontato che la spesa pubblica si è ingigantita a dismisura, facendo passare il debito pubblico dai 114 mld del 1980 ai 2.146 mld di aprile 2014.
La crescita della spesa pubblica è stata inarrestabile. nessuno dei Governi degli ultimi venti anni è riuscito a bloccarla. Al suo interno c’è un ulteriore disastro: è aumentata la parte di spesa corrente e diminuita quella per investimenti. Cosicché si è frenata la costruzione di infrastrutture nel Centro -Nord e si è quasi del tutto bloccata quella del Sud, col risultato che nel territorio meridionale il tasso infrastrutturale è un terzo di quello del Nord.
Ecco i guai che si combinano quando chi ha avuto il mandato di governare la Cosa pubblica ha dimenticato i valori etici cui doveva improntare la propria azione, per cui l’egoismo si è sviluppato a dismisura e il servizio è andato nell’oblio. Ognuno si è mosso nell’interesse proprio o della propria parte, mentre l’interesse generale è stato accantonato da coloro che dovevano perseguirlo.
 

La scuola e l’università hanno il grande compito di inculcare nei bambini, negli adolescenti e nei giovani quei valori. Primo fra i quali quello secondo cui ognuno di noi viene dopo l’insieme dei cittadini, il marciapiede davanti al nostro uscio è più importante del pavimento della nostra casa, le strade che percorriamo appartengono a ciascuno di noi e vanno rispettate di conseguenza.
Più dei cittadini sono i dipendenti pubblici che devono osservare i principi etici, secondo i quali servono i loro datori di lavoro, cioè i cittadini.
Quando si vedono dirigenti generali, dirigenti sottoposti e funzionari in stanze arredate lussuosamente, non se ne capisce la ragione. Proprio coloro che utilizzano il denaro pubblico devono avere una condotta sobria, utilizzare uffici e ambienti francescani dotati dell’essenziale, non di ricche poltrone di cuoio che costano un’ira di Dio.
La politica è servizio e per ciò stesso non può essere considerata fonte di agi e privilegi.

Ma se non è servizio, si scriveva, è un imbroglio, perchè fa credere ai cittadini una cosa diversa dalla realtà. é un imbroglio perchè sperpera le imposte, pagate faticosamente, non per migliorare nel suo insieme la Comunità e la qualità della vita dei cittadini, bensì per aumentare le proprie ricchezze, quelle ricchezze private che sono uno scandalo.
Gli scandali conseguenti alla corruzione sono sempre più frequenti perchè manca la buona politica, la politica vera, la quale, come ogni corpo sano, deve avere gli anticorpi, i propri globuli bianchi che aggrediscono virus e batteri quando cercano di introdursi nel corpo.
Nelle Istituzioni di qualunque livello mancano i globuli bianchi, cioè quei meccanismi di difesa contro le malversazioni e i reati che cattivi cittadini compiono a danno della stragrande maggioranza di essi.
L’imbroglio non si può tollerare a lungo. è arrivato il momento in cui le classi dirigenti e le associazioni no profit utilizzino quotidiani e televisioni per costringere i responsabili, politici e burocratici, a fare il proprio dovere.  Oppure cacciarli!

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