Negli stabilimenti Fiat niente più straordinari - QdS

Negli stabilimenti Fiat niente più straordinari

redazione

Negli stabilimenti Fiat niente più straordinari

venerdì 20 Giugno 2014

L’azienda ha deciso di non portare a dodici i turni alla Maserati di Grugliasco

TORINO – La Fiat non ricorrerà più a prestazioni lavorative oltre il normale orario di lavoro, in tutti gli stabilimenti italiani. L’azienda ha inoltre deciso di non estendere a dodici i turni di lavoro alla Maserati di Grugliasco e di sospendere i 500 trasferimenti previsti da Mirafiori. La decisione è stata presa dopo il blocco degli straordinari negli stabilimenti del gruppo proclamato da Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Quadri a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto specifico di primo livello.
 
La decisione è stata assunta dall’azienda per evitare incertezze nell’organizzazione e nella gestione degli orari di lavoro. Per quanto riguarda la Maserati lunedì è stato proclamato dalla Fiom uno sciopero, e un’analoga protesta decisa dagli altri sindacati è stata revocata dopo l’accordo raggiunto con l’azienda per passare a 12 turni di lavoro.
“Abbiamo fatto il possibile per mantenere aperti i nostri stabilimenti e salvaguardare i posti di lavoro” – si legge in una lettera di Marchionne, “se però vogliamo che il sistema mantenga il proprio equilibrio è necessario capire che la partita non si gioca più nell’area della provincia, ma in un campo mondiale”. Così l’amministratore delegato di Fca Marchionne si rivolge ai lavoratori italiani di Fiat Chrysler. “Gli episodi recenti – spiega Marchionne riferendosi allo sciopero di lunedì scorso alla Maserati di Grugliasco – dovuti al comportamento di un’esigua minoranza, che hanno causato perdite produttive in un momento così delicato, non possono essere presi con leggerezza. Vi chiedo di riflettere sulla gravità delle conseguenze. Non sottovalutate l’effetto che le vostre azioni possono provocare”’.
“La reazione di Marchionne è eccessiva – afferma invece Rocco Palombella, segretario generale della Uilm -, si rischia di mettere in discussione anni di relazioni sindacali basate sul principio della partecipazione e degli accordi sottoscritti”. “La Fiat si deve rendere conto che i lavoratori che si sono assunti la responsabilità di riorganizzare il gruppo – aggiunge – devono essere trattati con dignità”. E le risposte a Marchionne non finiscono qui. “Se la lettera è per noi, Marchionne ha sbagliato indirizzo. Noi non abbiamo causato alcuna perdita produttiva. La decisione di bloccare gli straordinari l’abbiamo assunta lunedì e abbiamo chiesto all’azienda di convocarci”. Lo dichiara Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim. “Da gennaio a oggi, grazie ai nostri accordi – aggiunge Uliano – sono stati fatti straordinari e recuperi produttivi. Ci aspettavamo che in questa settimana l’azienda ci convocasse”.
“L’ad di Fiat ha naturalmente tutta la legittimità per comunicare direttamente con i dipendenti Fiat, ma farebbe bene nello stesso tempo a riconvocare la trattativa sul contratto e chiudere il rinnovo coi sindacati, in quanto sono proprio gli accordi che danno fiducia e stabilità”. Sono le parole di Giuseppe Farina, segretario generale della Fim, il quale afferma anche che “la lettera di Marchionne non ci riguarda. Sono fiducioso che la trattativa possa concludersi positivamente”.
“La lettera che Marchionne ha indirizzato ai dipendenti del gruppo, ci impone di confermare il senso di responsabilità che ci ha guidato negli accordi con il Lingotto in difesa dei lavoratori e degli impianti”: lo ha detto il segretario generale della Uilm Campania, Giovanni Sgambati. Non è mancata infine la dichiarazione di Claudio Chiarle, segretario della Fim torinese: “La lettera di Marchionne è la conferma di quella strategia industriale condivisa e che vede nella produzione delle Maserati a Grugliasco la sua piena realizzazione”. Chiarle chiede inoltre alla Fiat di presentare al più presto il piano d’investimento per Mirafiori. “Sarebbe questo – ha affermato – per la Fim il vero rinnovo del contratto”.

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