L’altra ricchezza nei rifiuti che si nasconde in apparecchiature elettriche ed elettroniche - QdS

L’altra ricchezza nei rifiuti che si nasconde in apparecchiature elettriche ed elettroniche

Rosario Battiato

L’altra ricchezza nei rifiuti che si nasconde in apparecchiature elettriche ed elettroniche

sabato 21 Giugno 2014

Nei Raree di tutto il mondo ogni anno 320 tonnellate d’oro e 7.200 di argento per un valore di 15 miliardi di euro. L’Europa potrebbe guadagnare almeno 1 mld di € potenziando il recupero con le nuove tecniche

PALERMO – La filiera del riciclo continua a offrire nuove soluzioni tecnologiche per migliorare e potenziare un comparto che continua a dare grande soddisfazioni economiche. Le ultime novità sono state illustrate in occasione del tutorial meeting, organizzato dall’associazione italiana per la ricerca industriale e da Uniocamere, rivolto alle piccole e medie imprese sul recupero dei metalli preziosi nei rifiuti hi-tech.
Non chiamateli rifiuti. Ogni anno si producono nel mondo dai 20 ai 50 milioni di tonnellate di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee). Molti di noi non sanno che a questi numeri nascondono valori inestimabili: 320 tonnellate d’oro e 7.200 d’argento per un valore di oltre 15 miliardi di euro. Il problema è che soltanto il 15% di questo ‘tesoro’, secondo l’Onu, viene recuperato, così come ha ricordato l’Enea in occasione dell’incontro con le Pmi in merito al recupero dei rifiuti. La potenzialità sprecata dell’Europa?arriva ad almeno un miliardo di euro, che potrebbe derivare dal recupero dei materiali preziosi, innalzando la percentuale di riciclo dall’attuale 33% all’80% dei circa 10 milioni di tonnellate di Raee prodotti ogni anno.
Migliorano anche le tecniche di recupero che sembrano coniugarsi perfettamente con le nuove esigenze di riciclo: il Politecnico di Milano ha messo a punto una tipologia di frantumazione e separazione meccanica di prodotti elettronici e schede elettroniche a fine vita per il recupero di metalli preziosi; il Centro sviluppo materiali ha avviato una ricerca per il trattamento di pirogassificazione di schede elettroniche ai fini del recupero attivo; l’Enea sta lavorando a tecniche idrometallurgiche di trattamento.
Il Raee, del resto, fa gola a molti e non sono esenti le vie criminose. Nel 2012, dati Legambiente, in in Italia sono stati prodotti 800 mila tonnellate di rifiuti elettronici, ma il 70% di questo dato sfugge al sistema legale di smaltimento. In Sicilia la situazione è ancora più grave a causa della ben nota situazione impiantistica. A fronte di 3.672 centri di conferimento, cioè 1 ogni 16mila abitanti, che raggiunge il suo picco in Lombardia con un rapporto di 1 ogni 11.600 abitanti, la Sicilia patisce un dato esiguo pari a 1 ogni 62.500. La Sicilia, tuttavia, non si arrende. Secondo i dati Ecodom, il consorzio italiano per il recupero e il riciclaggio degli elettrodomestici, nel 2012 l’Isola è stata la terza regione d’Italia con quasi 7mila tonnellate raccolte, battuta soltanto dalla Lombardia (oltre 12 mila) e dal Veneto (oltre 7mila).

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