Ex Fiat di Termini, speranze nell'ibrida - QdS

Ex Fiat di Termini, speranze nell’ibrida

Rosario Battiato

Ex Fiat di Termini, speranze nell’ibrida

martedì 01 Luglio 2014

Mercato dell’auto: la Grifa spa annuncia investimento da 250 mln di euro per 35 mila pezzi l’anno e 450 occupati a pieno regime. Un incontro è previsto l’8 luglio, a settembre con Mossi e Ghisolfi per il progetto sui biocarburanti

 PALERMO – Il futuro di Termini Imerese sembra avere dei contorni più definiti. Forse non è il caso di illudersi troppo, date le precedenti esperienze che hanno visto manifestarsi e defilarsi Dr Motor e altri investitori europei e asiatici, ma questa volta sembrano esserci tutte le premesse per avviare la reindustrializzazione dell’ex stabilimento Fiat. Lo ha comunicato nei giorni scorsi il ministero dello Sviluppo economico in seguito alla presentazione del progetto relativo alla realizzazione di una autovettura ibrida della Grifa spa (gruppo italiano fabbriche automobili) e all’annunciato piano per i biocarburanti di seconda generazione di Mossi e Ghisolfi. 
 
Nell’incontro romano della settimana scorsa al Mise c’erano il vice ministro Claudio De Vincenti, il governatore Rosario Crocetta, rappresentanti della Fiat, di Confindustria Sicilia e delegazioni di Fim, Fiom e Uilm. Per la Grifa Spa, che ha previsto un aumento di capitale da 25 a 100 mln di euro, c’era l’amministratore delegato Augusto Forenza, partner nell’operazione anche la “Walking word consulting”, società con sede a Torino e rappresentata alla riunione dal presidente Giuseppe Ragni che è un ex dirigente Fiat e la “Leonardo italian and engineering Srl” con sede a Roma, rappresentata da Giuseppe Valli. 
 
La nuova autovettura ibrida, annunciata dall’ad di Grifa Augusto Forenza, potrebbe trovarsi nella disponibilità del mercato italiano già tra diciotto mesi con la creazione di almeno 400/450 posti di lavoro nel periodo a regime. I primi numeri presentati ancora in linea generale confermano l’obiettivo di produrre almeno 35 mila pezzi all’anno con un investimento pluriennale di 250 milioni di euro. Non si tratta di una realtà tale da poter coprire gli attuali 1200 operai in cassa integrazione, anche se bisogneranno considerare le ricadute sull’indotto, tuttavia è un segnale forte nella direzione della reindustrializzazione dell’area. I tempi, secondo fonti sindacali, prevedono che la produzione vada a regime a inizio del 2016 e che a metà del 2015 inizi un periodo di sperimentazione di prototipi innovativi. Nel progetto, secondo quanto si apprende, ci sarebbero anche investitori stranieri che operano in Brasile. 
 
Adesso si attendono i dettagli del piano industriale che, secondo quanto rivelato dai vertici aziendali, verrà dettagliato nelle prossime settimane in incontri con i rappresentanti sindacali dei lavoratori che avranno luogo al Mise. Il prossimo vertice tra sindacati e Grifa è previsto per l’8 luglio, mentre a settembre ci sarà l’incontro con Mossi e Ghisolfi per il progetto sui biocarburanti. 
 
Soddisfazione diffusa tra i vertici politici che hanno partecipato all’incontro. “È la prima volta – ha spiegato Crocetta – che ci troviamo di fronte a degli imprenditori che vogliono veramente investire e lo fanno in un settore che nei prossimi anni avrà un notevole sviluppo”. L’assessore Vancheri ha manifestato al tavolo la disponibilità della Regione “a rendere operativi tutti i programmi sia in termini di autorizzazioni che di impegno nelle aree all’interno del sito”.
 
I sindacati restano comunque all’erta. Per il segretario nazionale della Fim Cisl Ferdinando Uliano “sarà nostro obiettivo verificare concretamente e con massima attenzione l’effettiva fattibilità e prospettiva sul piano industriale e occupazionale”. Salvatore Burrafato, sindaco di Termini fresco di rielezione, ha voluto sottolineare che Grifa spa “non ricorrerà agli aiuti pubblici in conto capitale ma esclusivamente ad agevolazioni sui mutui”.
 



Contributi pubblici. Sul piatto 250 mln di euro da parte della Regione 
 
PALERMO – Non solo Grifa per il futuro di Termini. La Mossi e Ghisolfi, in attesa di conoscere ulteriori dettagli nel prossimo settembre, sarebbe pronta a investire circa 250 milioni di euro nel sito di Termini per produrre biocarburanti. L’operazione potrebbe dare lavoro a 200 persone. Ci sarebbe inoltre una terza impresa interessata a operare nell’ambito dell’alta tecnologia che potrebbe occupare un centinaio di persone. Assieme ai potenziali occupati del progetto della Grifa si potrebbero così raggiungere le 600 unità, a cui andrebbero comunque eventualmente aggregati anche gli occupati dell’indotto. Passi importanti per una realtà ferma ormai dal dicembre del 2011. In ballo ci sono anche sostanziosi contributi pubblici. Secondo l’accordo di programma quadro, riconfermato nell’aprile scorso durante un incontro al ministero e ribadito dalle dichiarazioni dell’assessore Vancheri, ci sarebbero sul piatto 250 milioni di euro da parte della Regione e 100 dal governo nazionale. Il precedente accordo ne prevedeva 450. Non si esclude, inoltre, una ulteriore revisione, anche se il primo cittadino di Termini ha spiegato che la Grifa non richiederà contributi pubblici diretti, ma soltanto come agevolazione sui mutui.

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