Morti, dispersi e proteste in Sicilia è caos migranti - QdS

Morti, dispersi e proteste in Sicilia è caos migranti

redazione

Morti, dispersi e proteste in Sicilia è caos migranti

giovedì 03 Luglio 2014

L’Isola sta affrontando una crisi umanitaria senza precedenti

PALERMO – Parlare di emergenza sembra ormai riduttivo, perché quello che sta accadendo nei mari della Sicilia assomiglia giorno dopo giorno a un tragico bollettino di guerra, fatto di morti, feriti e famiglie spezzate per sempre.
Nella giornata di ieri si è conclusa ufficialmente la conta dei morti all’interno del peschereccio rimorchiato a Pozzallo, in provincia di Ragusa, dalla nave Grecale: 45 persone, tutti uomini, verosimilmente maggiorenni, e dell’Africa centrale. La prima stima era di una trentina di migranti deceduti.
Le salme sono state portate in una sala frigorifera di Pozzallo, messa a disposizione dalla Protezione civile della Provincia di Ragusa. I due medici legali incaricati dalla Procura hanno avviato i rilievi autoptici esterni e poi eseguiranno le autopsie. Le vittime erano in un peschereccio dove sono state fatte salire 600 persone, più del doppio di quelle che poteva contenere. I migranti sono stati trovati nella sala ghiacciaia, dove sono morti, si ipotizza, per schiacciamento e asfissia. Sabato sera la cittadinanza di Pozzallo scenderà in strada con una fiaccolata su iniziativa del sindaco Luigi Ammatuna. Un’iniziativa multiculturale e aperta ad altri culti religiosi.
Intento, una settantina di migranti risultano dispersi a causa del naufragio di un gommone avvenuto nel Canale di Sicilia. La notizia, resa nota dall’Unhcr, è stata confermata dalla Procura di Catania che ha aperto un’inchiesta. “Secondo gli elementi fin qui raccolti – ha affermato il procuratore Giovanni Salvi – il naufragio sarebbe avvenuto per le pessime condizioni del gommone, che era sovraffollato. Sul natante, infatti, risulta che si trovavano 101 persone. Le indagini avviate dalla Squadra Mobile di Catania e dalle Capitanerie di Porto fanno ritenere che vi siano una settantina di dispersi, mentre si sono salvate 27 persone soccorse da un mercantile. Queste informazioni sono però provvisorie e dovranno essere oggetto di ulteriori verifiche”.
Un gruppo di 215 immigrati è poi sbarcato, dopo essere stato soccorso dal mercantile Asso 25, nel porto di Porto Empedocle, nell’agrigentino. Gli extracomunitari sono stati portati a Siculiana, sempre in provincia di Agrigento, dove nella serata di ieri il Consiglio comunale si è riunito in seduta urgente e aperta per discutere dell’emergenza immigrazione. “Siamo stati invasi – ha detto il sindaco Mariella Bruno – e non abbiamo avuto neppure la possibilità di dire no. I cittadini devono essere tutelati dallo Stato, invece siamo stati abbandonati. Il prefetto deve distribuire i migranti in arrivo anche sugli altri paesi dell’agrigentino. Non c’è solo Siculiana”.
Sempre ieri, infine, ci sono stati sviluppi importanti sull’indagine relativa alla strage di Lampedusa dell’ottobre 2013, quando persero la vita 366 migranti. Ha preso il via davanti al gup di Agrigento, Ottavio Mosti, il processo, con il rito abbreviato, a carico di Bensalam Khaled, il tunisino di 33 anni accusato di avere provocato prima l’incendio e poi l’affondamento del peschereccio a poche centinaia di metri dalla spiaggia dell’Isola dei Conigli.

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