Stop ai contratti esterni degli uffici di gabinetto - QdS

Stop ai contratti esterni degli uffici di gabinetto

Raffaella Pessina

Stop ai contratti esterni degli uffici di gabinetto

giovedì 03 Luglio 2014

Emendamento del presidente della commissione Affari istituzionali dell’Ars. Cracolici: “Uffici usati per piazzare parenti e amici”

PALERMO – La finanziaria regionale è passata in commissione Attività Produttive all’Ars. Nel documento sono stati inseriti i fondi per pagare fino al 31 dicembre i lavoratori forestali (140 milioni di euro),  i consorzi di bonifica (31 milioni), il Corfilac (Consorzio Ricerca Filiera Lattiero Casearia, 2.200.000 euro) e  l’Aras (un milione), l’associazione degli allevatori. L’atto dovrà passare in commissione Bilancio e quindi approderà in Aula.
 
Critico il vice presidente della commissione Bilancio Vincenzo Vinciullo (Ncd), secondo il quale “Le commissioni parlamentari che stanno sottoponendo all’esame di merito il ddl sulla manovra di variazioni del bilancio sembra abbiano sforato ampiamente il tetto disponibile”. Secondo Vinciullo non si è tenuto conto nelle commissioni che vi era un tetto massimo di spesa da rispettare e che si potevano fare modifiche solo a saldi invariati. E aggiunge che “la maggior parte degli emendamenti scaturiti dai lavori in commissione possono essere per questo ritenuti inammissibili,  quando il ddl approderà in commissione bilancio”.
E sempre in seconda commissione ieri si è svolta un’ audizione dei vertici della partecipata Servizi ausiliari Sicilia. All’ordine del giorno le problematiche finanziarie della società che saranno trattate nell’ambito dell’esame nella stessa commissione della manovra. In commissione Affari istituzionali invece è passato un emendamento del presidente Antonello Cracolici (Pd) che azzera i contratti esterni degli uffici di gabinetto. “Mi auguro che in parlamento  – ha dichiarato Cracolici -questa proposta possa trovare sostegno perché non si comprende come si possano chiedere sacrifici ai cittadini, e poi opporsi ad una norma che riduce i costi. A meno che – conclude Cracolici – qualcuno non intenda difendere il ‘governo dei gabinetti’ e l’idea che questi uffici possano essere usati per piazzare parenti e amici”.
 
Ma la situazione politica lascia intravedere ben pochi spiragli per un accordo in tempi brevi. Mentre all’interno del Pd è ancora polemica, l’opposizione chiede a gran voce misure per risanare la Sicilia. Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia, lamenta che mentre la “maggioranza è  consumata dai contrasti interni, la Sicilia affonda inesorabilmente. La manovra ter deve essere approvata in tempi brevissimi, ed è necessario risponda alle vere esigenze dei cittadini”. Il segretario del Pd siciliano Fausto Raciti scrive invece su Twitter che “Chi ha fatto il governo senza il Pd non può farci la paternale perchè la Regione è senza bussola”.
 
La seduta d’Aula ieri pomeriggio è iniziata e subito sospesa  perché era in corso la riunione della commissione sulla verifica dei poteri per esaminare i requisiti del deputato di Forza Italia che succederà a Salvo Pogliese, eletto al parlamento europeo.  
Infine riparte l’iter della riforma delle Province. Il Governo ha istituito un tavolo tecnico che si riunirà per la prima volta il 7 luglio prossimo, a Palazzo D’Orleans, per elaborare il disegno di legge che dà attuazione alla riforma approvata dall’Assemblea regionale. L’organismo si occuperà di definire lo status giuridico del personale dei Liberi consorzi e di individuare funzioni e risorse materiali, finanziarie e umane da trasferire ai liberi consorzi e alle città metropolitane.

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