La sicurezza sul lavoro è diventata un optional - QdS

La sicurezza sul lavoro è diventata un optional

redazione

La sicurezza sul lavoro è diventata un optional

sabato 05 Luglio 2014

Controlli dei Carabinieri in varie imprese del palermitano

PALERMO – Tre titolari di imprese edili sono stati denunciati per inosservanza delle norme sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro e sulla regolarità occupazionale dei lavoratori. Le denunce sono arrivate dopo un’operazione messa a segno dai componenti del Nucleo operativo Carabinieri del Gruppo per la Tutela del lavoro, unitamente ai Carabinieri del Comando provinciale di Palermo, d’intesa con il responsabile della Direzione territoriale del Lavoro di Palermo, nell’ambito di servizi finalizzati alla verifica delle condizioni di lavoro ed alla tutela dei lavoratori.
Nel corso dei controlli effettuati nei diversi cantieri edili e nelle attività economiche collegate, tutte a Palermo, sono emerse consistenti violazioni: dalla insufficiente presenza di adeguate impalcature o ponteggi, all’assenza di idonee protezioni dei posti di lavoro, ma soprattutto l’approccio distratto e superficiale di taluni datori di lavoro alle tematiche in materia di sicurezza sul lavoro, giustificato da esigenze di risparmio. Nei confronti di tre di queste aziende è stata disposta la sospensione dell’attività imprenditoriale, ai sensi dell’art. 14 del Dlgs 81/2014, per aver impiegato personale in nero nella misura superiore al 20% di quello regolarmente assunto. In tutte e tre i casi è stata disposta la revoca del provvedimento avendo i responsabili provveduto a regolarizzare il personale e pagare una sanzione aggiuntiva pari a 1.950 euro.
Nel contesto dell’attività sono state sottoposte a controllo 16 aziende individuando 6 lavoratori in nero e 9 irregolari, su 39 controllati. Tanti lavoratori del ramo edile, a causa della crisi e della difficoltà di trovare un posto di lavoro, soggiacciono al sopruso di lavorare senza contratti regolari. È il caso di numerosi lavoratori impiegati full time ma registrati come part time, con il conseguente danno per il lavoratore e la conseguente truffa contributiva verso l’Inps. Oppure quei operai, per non perdere il proprio impiego, lavorano senza ferie o riposi settimanali, che invece vengono intese come benevole concessioni di taluni datori di lavoro.

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