Imbarcarli in Libia portarli a Bolzano - QdS

Imbarcarli in Libia portarli a Bolzano

Carlo Alberto Tregua

Imbarcarli in Libia portarli a Bolzano

sabato 05 Luglio 2014

Flusso migranti verso l’Ue

Sentire che centinaia di esseri umani muoiono nel disperato tentativo di lasciare la loro patria per venire in paesi civili, ci fa capire l’impotenza dei paesi avanzati di fronte al bisogno di solidarietà.
Quelli che fuggono dai loro paesi per sfuggire alla fame, alla persecuzione, alle malattie ed alla morte hanno tutta la solidarietà di chi invece sta bene. Debbono essere aiutati, senza se e senza ma.
La questione verte, semmai, sulle modalità dell’aiuto. Tenuto conto che i migranti non vogliono restare in Italia, ma andare verso i paesi del Centro e del Nord Europa, salvo frange minori, l’Unione europea dovrebbe affrontare la questione in maniera adeguata e non voltare la testa dall’altra parte, per non vedere e non sentire.
Ma siccome non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire ecco che i paesi del Mediterraneo, che si trovano di fronte alla costa africana, devono prendere dei provvedimenti per costringere i sordi tedeschi, finlandesi e altri a partecipare attivamente alle operazioni di salvataggio.

Un’Europa che volesse avere un minimo di credibilità dovrebbe nominare un commissario all’emigrazione che gestirebbe il Frontex ovvero tutte le attività di accoglienza, finanziato interamente dalla stessa, indipendentemente da quali paesi se ne occupassero.
In atto è solo l’Italia che manda le proprie navi a raccogliere i disperati fino a trenta miglia dalle coste libiche, da cui ormai partono quasi tutti i barconi della morte, o vengono ammassati in modo disumano tutti coloro che sperano in una vita terrena migliore.
L’Unione europea dovrebbe fare accordi con la Libia per insediare su quelle coste centri di raccolta e di identificazione di coloro che vogliono venire qui, facendo precisare il paese di destinazione, dopo un preventivo controllo della salute, per evitare il gravissimo rischio di cui quasi nessuno parla, cioé epidemie di Tbc e Aids che stanno diffondendosi  nel nostro paese ed in altri, ove arrivano i migranti ammalati.
In quest’operazione dovrebbero essere coinvolte le Marine di tutti i paesi europei che si affacciano nel Mediterraneo fatto salvo il rimborso delle spese sostenute dall’Ue. In atto non ci risulta che navi francesi e spagnole stiano traghettando migranti.

 
Un sistema ordinato di accettazione dei disperati, conoscendo in anticipo quali siano i paesi richiesti della loro destinazione, potrebbe evitare i disastri ambientali sociali ed economici che i salvataggi della marina italiana stanno effettuando, senza alcun coordinamento con l’Europa.
 Gli accordi con la Libia potrebbero funzionare come stanno funzionando quelli con Tunisia, Marocco e Egitto, mediante un severo controllo delle coste ove i mercenari non avrebbero più possibilità di fare il loro sporco lavoro.
Se l’Ue si concentrasse sul modo necessario per fronteggiare l’ondata disordinata di immigrazione, ci sarebbe una certa serenità nell’effettuare queste operazioni, disgiunta dall’emergenza, perché è ormai pacifico l’ingresso fisiologico di diecimila migranti al mese, da distribuire nei 28 Paesi in modo ordinato, anche facendoli ricongiungere con i parenti già residenti in ognuno di essi.

Ma se l’Unione non ci sente da quest’orecchio, il Governo italiano ha l’obbligo di procurarle dei bastoncini per liberare la loro tromba d’eustachio. Quale potrebbe essere l’espediente?
Man mano che i migranti sbarcano sulle coste italiane, non più limitate a quelle siciliane o meridionali; man mano, dunque, che i migranti fossero portati nei porti di Trieste, Venezia, Ancona, Genova, La Spezia ed altri, il loro trasferimento dovrebbe avvenire in tempo reale su tutte le frontiere dell’arco alpino, da quelle con Austria, Svizzera, Francia, in modo da agevolarli a superare le frontiere ed andare verso i paesi dove intendono andare.
Si capisce che quest’espediente non è ordinato, che potrebbe provocare problemi alle nostre popolazioni frontaliere, ma avrebbe il pregio di fare una pressione determinante sull’Unione europea e farla uscire da quel menefreghismo che ha caratterizzato la sua inattività in questi ultimi anni.
Quando il gioco si fa duro, bisogna essere duri. Se si è pappe molli si diventa succubi dei prepotenti. Matteo Renzi non vuole fare la figura della pappa molle! Ergo…

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