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Catania – Rifiuti, una misera differenziata. Adesso si scelga il pugno di ferro

Melania Tanteri

Catania – Rifiuti, una misera differenziata. Adesso si scelga il pugno di ferro

martedì 08 Luglio 2014

La raccolta è inchiodata su un insignificante 7,3% e non va trascurato l’aggravio dei pendolari. La proposta di alcuni consiglieri: istituire la figura volontaria dell’ispettore ambientale

CATANIA - Ispettori ambientali per controllare il corretto conferimento della spazzatura e, soprattutto, per impedire il cosiddetto fenomeno del pendolarismo dei rifiuti. Chiedono di istituirli i consiglieri di maggioranza Sebastiano Arcidiacono, Ersilia Saverino, Niccolò Notarbartolo e Giuseppe Catalano che, dopo aver presentato un apposito ordine del giorno per impegnare l’amministrazione comunale a migliorare il sistema di raccolta, in cui chiedevano incentivi per i cittadini virtuosi che praticano la raccolta differenziata, sportelli informativi per i cittadini e isole ecologiche in ogni municipalità e la sperimentazione, almeno in alcune zone della città, della raccolta differenziata porta a porta, tornano a farsi sentire sull’argomento, chiedendo l’aumento dei controlli e delle azioni di repressione nei confronti dei comportamenti scorretti. A cominciare da quelli che, residenti in Comuni in cui è applicata la differenziata porta a porta, scaricano la propria spazzatura in città, approfittando dei cassonetti posizionati nelle zone di confine.
“L’altissima produzione pro-capite di rifiuti e la limitatissima differenziazione colloca Catania al vertice di una ipotetica classifica nazionale di città poco virtuose” – hanno affermato i consiglieri che hanno evidenziato come, secondo i dati del ministero dell’Ambiente, Catania sia tra le peggiori realtà d’Italia, con una produzione annua di rifiuti pro capite di 763 chili di cui si riesce a differenziare appena  il 7,3 per cento. Cifre che, però, lieviterebbero anche a causa del cosiddetto del “pendolarismo”. “Il fenomeno del pendolarismo, così come avviene anche in tutte le altre grandi città italiane – hanno aggiunto i consiglieri – fa gravitare su Catania un numero di persone di gran lunga superiore ai residenti.
Se da una parte immaginare un sistema di gestione dei rifiuti che sia capace di premiare i comportamenti virtuosi dei cittadini possa essere un valido incentivo per il rapido incremento della differenziata – hanno proseguito – dall’altra è necessario realizzare una serie di attività che servano a far diffondere tra i cittadini l’idea che la differenziazione è l’unico strumento grazie al quale il rifiuto smette di essere un problema per diventare una risorsa”.
Questo il motivo per cui, Catalano, Arcidiacono, Saverino e Notarbartolo hanno sollecitato l’assessore all’Ambiente, Rosario D’Agata, a potenziare i controlli, anche avvalendosi della collaborazione della stessa cittadinanza.
“È importante – hanno sottolineato – mettere in atto una forte attività di controllo che riesca ad erogare sanzioni certe ai cittadini trasgressori insieme ad una campagna di informazione e comunicazione costante e capillare. E in questo caso – hanno concluso – l’istituzione della figura di ispettore ambientale volontario sarebbe molto utile in tema di segnalazioni di atti da reprimere”.

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