Storia e natura non bastano al turismo - QdS

Storia e natura non bastano al turismo

Liliana Rosano

Storia e natura non bastano al turismo

martedì 08 Luglio 2014

Secondo l’ultimo Rapporto della Banca d’Italia sulle economie regionali, nel 2013 nuovo rallentamento dei flussi turistici in Sicilia. In forte calo la componente nazionale, in ripresa quella straniera che ha gradito la zona del trapanese

PALERMO – Non bastano le bellezze naturali e storiche a far decollare il turismo in Sicilia.
Non bastano neanche sei siti Unesco, di cui quattro culturali e due naturali.Quello che i dati dell’ultimo Rapporto Banca d’Italia sulle economie regionali ci dicono è che, nel 2013 si è registrato un nuovo rallentamento dei flussi di turisti in Sicilia, con una crescita modesta degli arrivi e una stabilizzazione del numero di presenze sul livello dell’anno precedente. C’è però da fare una distinzione: questa dinamica è legata esclusivamente a un nuovo calo della componente nazionale, diminuita del 6,0 per cento negli arrivi e del 9,7 per cento nel numero di pernottamenti. I flussi di stranieri hanno mostrato una sensibile accelerazione, con un aumento del 10,9 per cento per gli arrivi e del 14,2 per cento per le presenze .
Tiene la Sicilia degli itinerari classici, Siracusa in testa e soprattutto Trapani. In quest’ultimo caso le presenze sono aumentate complessivamente del 10,1 per cento, grazie a un incremento dei flussi provenienti dall’estero superiore al 40 per cento, su cui può aver influito la crescita dei voli internazionali nel locale aeroporto e la vicina località di San Vito Lo capo, che negli ultimi anni si è guadagnata le pagine dei quotidiani per la bellezza del suo mare e il suo festival internazionale del cous-cous.
In base ai dati dell’indagine della Banca d’Italia sul turismo internazionale, la spesa complessivamente effettuata dai turisti stranieri è aumentata per il terzo anno consecutivo (5,5 per cento); è proseguito l’andamento crescente delle spese per vacanza, mentre quelle legate al turismo d’affari sono ulteriormente diminuite. Nel complesso tuttavia le somme spese dai turisti stranieri nel 2013 sono risultate inferiori al picco registrato nel 2007 di oltre l’8 per cento in termini nominali.
Sulle presenze nelle strutture alberghiere della Sicilia, nel Rapporto si legge, che sono diminuite dello 0,4 per cento mentre in quelle complementari, che raccolgono meno del 20 per cento dei flussi turistici complessivi, si è realizzato un incremento dell’1,2 per cento, in rallentamento rispetto al 2012 (4,6 per cento).
Nel periodo 2007-2011, il 45 per cento circa dei pernottamenti effettuati da turisti stranieri in vacanza in Italia aveva come motivazione principale la visita a città d’arte; l’incidenza della spesa per turismo culturale sul totale delle spese dei turisti provenienti dall’estero per vacanza era superiore al 50 per cento.
I valori relativi alla Sicilia sono più bassi, data anche la rilevante importanza del turismo balneare per la regione, ma significativi: il 32,3 per cento dei pernottamenti per vacanza di stranieri e il 34,8 per cento della spesa derivano dai flussi di turismo culturale.
Sulle potenzialità poco sfruttate della Sicilia, La Fondazione Symbola (Io sono cultura – Rapporto 2013) ha stimato il contributo del sistema produttivo culturale al valore aggiunto e all’occupazione nazionale, che per il 2012 sarebbe pari rispettivamente al 5,4 e al 5,7 per cento; i dati relativi alla Sicilia (pari al 3,3 e al 4,1 per cento) sono tra i più bassi tra le regioni italiane, anche a causa del modesto sviluppo imprenditoriale dell’Isola nel raffronto col resto del Paese.
 

 
L’Etna ha celebrato il primo anno nella lista Unesco
 
Da poco l’Etna ha celebrato il suo primo compleanno come sito naturalistico che rientra nella lista Unesco. Lo scorso gennaio, la Commissione nazionale italiana per l’Unesco ha dato il via libera alla candidatura di un settimo riconoscimento in Sicilia, relativo all’itinerario bizantino e arabo-normanno di Palermo e delle cattedrali di Cefalù e Monreale. Inoltre, nel 2008 l’Organizzazione dell’ONU ha attivato una lista dedicata al patrimonio culturale immateriale meritevole di tutela, dove la Sicilia è rappresentata con l’Opera dei pupi e, assieme ad altre regioni, con la dieta mediterranea.
La gestione e la valorizzazione dei siti UNESCO in Sicilia sembra soffrire in gran parte delle stesse problematiche relative ad altri beni culturali dell’Isola. In alcuni casi, soprattutto per quei siti più distanti dalle città principali o dagli aeroporti, sarebbe necessaria un’opera di miglioramento delle infrastrutture di collegamento con le reti di trasporto principali. Due dei quattro siti culturali siciliani (Valle dei templi e Villa romana del Casale) sono costituiti da parchi archeologici e hanno un piano di gestione. Per il sito del Val di Noto, al contrario, che ricade nel territorio di 3 province e 8 comuni, non è mai stato costituito un ente gestore unico né vi è un effettivo coordinamento tra gli enti locali. Al suo interno l’area che ha registrato il maggiore sviluppo turistico negli ultimi anni è quella di Ragusa, complice probabilmente il successo della serie televisiva “Il commissario Montalbano”.

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