Polizia ambientale e antincendio boschivo - QdS

Polizia ambientale e antincendio boschivo

Grazia Ippolito

Polizia ambientale e antincendio boschivo

mercoledì 07 Ottobre 2009

Forum con Giuseppe Di Martino, ispettore ripartimentale Corpo forestale Siracusa

Quali attività sono svolte dal Corpo forestale?
“Il Corpo forestale sta subendo, da alcuni anni, una rivoluzione interna legata alla ricerca di un assetto più funzionale alle esigenze della collettività e del territorio. Da alcuni anni è stata portata avanti una politica di ridefinizione dei gradi, con l’introduzione degli ufficiali, che prima non c’erano. Nella ridefinizione dei compiti e delle funzioni, particolare attenzione è stata rivolta alla tematica della polizia ambientale. Il Corpo forestale dello Stato, che è il secondo corpo di Polizia nato in Italia, esiste dal 1822. In Sicilia, in virtù dell’autonomia, il Corpo forestale è stato costituito solo alla fine degli Anni 70 e, inizialmente, la sua attività era incentrata prevalentemente su un’azione di controllo del Demanio forestale della Regione.
Durante gli ultimi anni, molti di quelli che erano i compiti del nostro ispettorato (per esempio, la gestione dei processi lavorati e di riqualificazione) sono stati demandati all’Azienda foreste demaniali. Adesso noi svolgiamo una funzione di tutela vera e propria, in particolare ci occupiamo di antincendio boschivo e di tutte le tematiche di polizia ambientale. Inoltre sono stati costituiti, nell’ambito del Corpo forestale, nuclei con specifica valenza di Polizia giudiziaria, che si occupano di problemi quali le discariche abusive e l’inquinamento ambientale”.
Quali sono le peculiarità del territorio di Siracusa in relazione alle vostre attività?
“La realtà di Siracusa è complessa per la presenza di numerosi stabilimenti industriali che causano problemi di ordine ambientale, spesso volutamente nascosti, con ripercussioni a livello sanitario e di qualità della vita. Il nostro operato è purtroppo limitato dalla mancanza di strutture e dall’impossibilità di accedere ad alcune banche dati, possibilità concessa invece ad altri corpi di Polizia. Stiamo cercando di superare questo problema anche dotandoci di dispositivi di rilevazione che ci permettano di monitorare al meglio la situazione ambientale del nostro territorio. Molte sono le attività che svolgiamo nell’ambito della tutela ambientale, per esempio il sequestro delle discariche abusive private”.
Tra le diverse attività che svolgete, qual è la più importante e impegnativa?
“La nostra attività principale è l’antincendio boschivo. In quest’ambito, il Corpo forestale possiede un’indiscutibile esperienza maturata negli anni: quest’anno abbiamo abbattuto di 300 ettari il valore delle superfici boschive percorse dal fuoco, nell’intera Sicilia.
Si tratta di un risultato notevole, ottenuto attraverso la sorveglianza aerea e con una maggiore articolazione delle squadre di intervento sul territorio, in modo da assicurare una presenza deterrente più sostenuta.
Per quanto riguarda il territorio di Siracusa, le aree maggiormente soggette a incendi sono i pascoli e i terreni incolti. Più raramente gli incendi si verificano nei boschi o nelle riserve. Questo avviene perché, nei pascoli e nei terreni incolti, l’attività di vigilanza è meno intensa. Fortunatamente, per il controllo delle aree a rischio, possiamo contare sull’aiuto dei volontari delle Protezione civile. Inoltre, la nostra organizzazione logistica è molto efficace: disponiamo di torrette di avvistamento che allertano le pattuglie dislocate sul territorio e che, attraverso il centro operativo, allertano a loro volta il sistema aereo”.
Quanti dipendenti ha il vostro ispettorato?
“Il personale in divisa è costituito da 38 unità. Si tratta di un numero esiguo. Rispetto a quanto previsto dalla pianta organica, manca il 70% del personale. In tutta la Sicilia si sente fortemente la carenza di personale nel Corpo forestale, ma nel sud-est il problema è maggiormente sentito. L’età media del personale è elevata (48 anni). Sarebbe dunque auspicabile la presenza di personale più giovane e, conseguentemente, più motivato. La Regione Siciliana è a conoscenza della carenza e sta vagliando una serie di ipotesi per trovare soluzione al problema”.
 

 
Monitoraggio del territorio attraverso i sistemi informatici

Quanto sono estese le aree protette e quelle soggette a vincoli?
“Siracusa si distingue per essere una delle provincie d’Europa con il più alto numero di riserve naturali. Le riserve di Pantalica e di Vendicari sono patrimonio dell’umanità e l’area di Vendicari è il crocevia dell’avifauna d’Europa. Si tratta dunque di un territorio ad altissima valenza ambientale, ciò rende ancora più grave la carenza di personale. All’interno delle riserve, purtroppo, è frequentemente diffusa l’attività venatoria, soprattutto nei periodi in cui è più intenso il flusso migratorio degli uccelli. Altrettanto frequente è il ritrovamento di discariche abusive. Negli ultimi anni, il nostro ispettorato ha raggiunto risultati importanti nel contrasto dell’uno e dell’altro fenomeno. Le riserve andrebbero tuttavia maggiormente curate anche da altre istituzioni. Noi non possiamo assicurare un controllo completo a causa della carenza del personale”.
I vostri uffici sono adeguatamente informatizzati?
“Disponiamo dei più moderni strumenti informatici. L’unico limite alla completa informatizzazione delle attività d’ufficio è legato alla mancanza di personale altamente qualificato. I nostri dipendenti partecipano a momenti di formazione e hanno le competenze sufficienti per effettuare, attraverso gli strumenti informatici, il monitoraggio degli incendi. Attraverso il trattamento dei dati ottenuti, viene fatta un’elaborazione cartografica a cui, sempre per via informatica, possono accedere i Comuni”.

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