Lo Stato potrà imporre nuove manovre 2015-17 - QdS

Lo Stato potrà imporre nuove manovre 2015-17

Raffaella Pessina

Lo Stato potrà imporre nuove manovre 2015-17

sabato 26 Luglio 2014

Prima di chiudere Sala d’Ercole per le ferie già il 31 luglio, la finanziaria Ter. Specificati dal sottosegretario Reggi i termini dell’accordo

PALERMO – È cominciata la maratona all’Assemblea regionale per approvare la finanziaria ter. Ieri alle 12 è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti e durante la seduta di ieri si è svolta la discussione generale con gli interventi dei capigruppo e dell’assessore all’Economia Roberto Agnello. “Penso che i numeri che sono all’interno della manovra sono riconosciuti da tutti come di buonsenso e in grado di consentire alla Regione di completare l’anno”. In relazione alla mole degli emendamenti presentati (circa 600) ha detto che si tratta di “norme vecchie e in discussione da tempo, il fatto di inserirle nella finanziaria è legato al tentativo di voler accelerare la loro approvazione, visto che la manovra ha un suo iter n Aula. Non lo vivo come un attacco alla diligenza – ha aggiunto – ma come il tentativo dei parlamentari di portare in Aula delle questioni che ritengono prioritarie. Ci sono delle norme in discussione da tanto tempo e che non sono riuscite ad approdare in Aula ed allora si tenta di farlo”.  
In merito al testo della manovra, sono stati stralciati oltre alle norme sulla sanatoria e ai 15 articoli del governo, anche le norme sul reddito minimo, per le quali il governo non ha trovato la copertura finanziaria. In apertura di seduta il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone ha ricordato il parlamentare del Pd recentemente scomparso, Giacomo Di Benedetto. Terminata la discussione generale, la seduta è stata rinviata a lunedì prossimo per l’esame dei singoli articoli ed andrà avanti ad oltranza per esitare il testo non più entro il 29 luglio, ma entro il 31, quando Sala d’Ercole chiuderà i battenti per la pausa estiva.
Nel corso della stessa seduta è stato incardinato nei lavori dell’Aula all’Ars il ddl che estende ai testimoni di giustizia i benefici previsti per le vittime della mafia, permettendo loro di far ingresso come dipendenti nella pubblica amministrazione regionale.
Intanto sono stati resi noti i termini dell’accordo Stato – Regione che il Presidente Crocetta aveva firmato il 9 giugno scorso, a seguito di una interpellanza urgente del senatore Gianpiero D’Alia (Udc) e di altri parlamentari.
 
A rispondere è stato il sottosegretario per l’Istruzione, Roberto Reggi che ha specificato che la Regione siciliana concorrerà alla finanza pubblica in termini di indebitamento netto, (400 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2014 al 2017, ulteriore rispetto a quello previsto dalla legislazione vigente) con una riduzione del limite di spesa rilevante ai fini del patto di stabilità interno. Lo Stato potrà porre a carico della Regione ulteriori manovre per esigenze di finanza pubblica (per gli anni 2015/17). 
 
L’accordo prevede la rinuncia della Regione ai contenziosi, ma anche la riduzione del contributo in termini di saldo netto da finanziare a carico della Regione siciliana da restituire alla Regione medesima in applicazione della sentenza della Corte costituzionale n.241 del 2012.
 
In merito all’articolo 37 dello Statuto Reggi ha precisato che  "non si ritiene che l’accordo interferirebbe sulla trattativa sull’autonomia finanziaria nel contesto del federalismo fiscale, avviata nel giugno 2012" e che l’art 37 “ ha già avuto attuazione con l’articolo 11 del D.l. 8 aprile 2013, n.35, convertito dalla legge n.64 del 2013, e con il relativo decreto dirigenziale del Ministero dell’economia e delle finanze del 19 dicembre 2013”.

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