Riforme, Renzi si appella al buon senso del Senato - QdS

Riforme, Renzi si appella al buon senso del Senato

redazione

Riforme, Renzi si appella al buon senso del Senato

martedì 29 Luglio 2014

Lettera ai senatori: “C’è chi vuol bloccare tutto, il futuro dipende da voi”

ROMA – Matteo Renzi si rivolge direttamente ai senatori, caricandoli di ogni responsabilità per l’immediato futuro delle riforme. “C’è chi vuole bloccare tutto. E c’è chi vuole cambiare, iniziando da se stesso. Dalla vostra capacità di tenuta dipende molto del futuro dell’Italia. Siamo chiamati a una grande responsabilità: non la sprecheremo”. Così il premier ha scritto in una lettera ai senatori sostenendo che “con il vostro sostegno garantite la fiducia e la maggioranza al Governo”. “Si può essere d’accordo o meno con questa riforma – osserva Renzi -, definirla svolta autoritaria però significa litigare con la realtà. La modifica costituzionale di cui state discutendo supera il bicameralismo perfetto, semplifica il processo legislativo, riequilibra il rapporto Stato Regioni, abolisce il Cnel, disegna uno Stato più efficace e semplice. Una rivoluzione del buon senso in linea con le principali esperienze costituzionali europee.  
“So che vedere il Senato costretto a perdere tempo senza poter discutere in modo civile ma attraverso emendamenti burla è triste – continua il premier -. È umiliante, immagino, trascorrere il vostro tempo prezioso a discutere di argomenti assurdi, come cambiare il nome della Camera dei Deputati in Gilda dei Deputati”.
In un altro passaggio, il capo del governo rileva che “solo le riforme strutturali ci consentiranno di essere credibili per usare la flessibilità necessaria a far ripartire l’occupazione e la crescita. Abbiamo mille giorni per riportare l’Italia a fare l’Italia. Dopo ognuno farà le proprie scelte in libertà e rispetto. Ma i giorni che abbiamo davanti non possono essere buttati via. Non ce lo possiamo permettere noi, non se lo possono permettere gli italiani”.
Nella lettera, Renzi apre a possibili modifiche dell’Italicum, su cui preme in particolare l’alleato di governo Ncd. Sulla legge elettorale, scrive il premier, “abbiamo convenuto circa i punti fondamentali: chiarezza del vincitore, premio di maggioranza proporzionato, principio dell’alternanza” ma “la discussione del Senato consentirà di affrontare i nodi ancora aperti: preferenze, soglie, genere”.  Ma proprio sulla nuova legge elettorale, arriva lo stop di Forza Italia, con il capogruppo forzista al Senato, Paolo Romani, che afferma: “Per noi fa fede la versione uscita dalla Camera, non intendiamo valutare modifiche rispetto a quella versione”. Eventuali cambiamenti, sottolinea, “saranno possibili soltanto se sono d’accordo entrambi i contraenti” del patto del Nazareno, Silvio Berlusconi e Matteo Renzi, che molto probabilmente si vedranno domani (oggi per chi legge)”.

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