Il programma d’investimento per la St, prevede un investimento di circa 45 milioni di euro, con una agevolazione statale da 29 milioni. Un programma volto ad aumentare la capacità produttiva degli impianti catanesi dell’azienda di semiconduttori, che verrà affiancata dal Consiglio nazionale di ricerche Cnr, per cui si prevede una ricaduta occupazionale di circa 3mila 935 addetti.
Per il Progetto della Perla Jonica si tratta di un contributo per la ristrutturazione per un massimo di 24 milioni di euro, pari al 50 per cento delle spese previste. “Non si tratta di aiuti di Stato ma di un progetto europeo a cui abbiamo partecipato nell’ottobre 2012”, afferma Salvatore La Mantia, amministratore delegato della Item, la società dello sceicco Hamed Bin Ahmed Al Hamed che ha comprato la struttura turistica. “Si tratta inoltre di un contributo per la sola ristrutturazione. – precisa La Mantia – C’è un po’ di confusione nelle cifre: compriamo a 35milioni 160 mila euro, ma l’investimento complessivo è poco più di 130milioni di euro tra acquisizione, ristrutturazione, opening, pre opening e altro”.
La terza notizia positiva per Catania è certamente la permanenza del Tar. Tutta la città, a tutti i livelli, si è mossa contro la l’articolo 18 del decreto legge 90 del governo di Matteo Renzi in materia di semplificazione amministrativa che prevedeva la soppressione delle sedi distaccate dei Tar. Il sindaco Enzo Bianco si è intestato la battaglia per salvare la sede siciliana con il più alto carico lavorativo, la cui soppressione non avrebbe di certo rappresentato un risparmio. La battaglia inizia a metà giugno e termina vittoriosa un mese dopo grazie a uno specifico emendamento del parlamentare Pd Giuseppe Berretta. “Una battaglia vinta con il concorso di tutti, dai parlamentari di ogni forza politica al mondo produttivo della Sicilia orientale, che in queste settimane hanno fatto fronte comune”, ha dichiarato soddisfatto il primo cittadino etneo.