Niente trivelle nelle zone sismiche. Risoluzione in commissione Camera - QdS

Niente trivelle nelle zone sismiche. Risoluzione in commissione Camera

redazione

Niente trivelle nelle zone sismiche. Risoluzione in commissione Camera

venerdì 08 Agosto 2014

Approvata iniziativa abbinata delle deputate del Pd, Miriam Cominelli e Mariastella Bianchi. Tra i punti salienti la sospensione delle attività riguarderebbe molte zone della Sicilia

ROMA – La Commissione Ambiente della Camera ha approvato una risoluzione sulle trivellazioni di idrocarburi. Lo rende noto Miriam Cominelli, deputata del Pd e membro della Commissione Ambiente, prima firmataria della risoluzione sulle trivellazioni a terra che è stata approvata abbinata a quella di Mariastella Bianchi (Pd) riguardante l’off shore.
“È un importante passo avanti che impegna il Governo a misure molto più stringenti nel segno del principio di precauzione e della sicurezza dei cittadini – spiega Cominelli – Sono state infatti accolte le richieste che mirano ad un maggior coinvolgimento della popolazione e ad una più attenta valutazione dei soggetti che fanno richiesta di ottenimento dei permessi e delle conseguenze che tali processi hanno sui territori interessati, come ad esempio la Bassa Bresciana”.
I punti salienti della risoluzione, si legge nella nota, prevedono “la sospensione delle attività nelle zone di elevato rischio sismico, vulcanico, tettonico così come indicato da indagini scientifiche preventive di supporto effettuate dagli enti di ricerca; affiancare alle procedure di valutazione di impatto ambientale una accurata analisi dei costi e benefici in relazione alle future eventuali attività esplorative e di coltivazione da autorizzare in zone di pregio turistico ed economico, con particolare riguardo agli eventuali impatti negativi che tali attività possono avere sull’economia dei territori coinvolti nei diversi settori produttivi”.
Oltre a ciò, si prevede di “adottare le necessarie iniziative volte a una revisione del sistema delle autorizzazioni per le trivellazioni prevedendo il coinvolgimento del ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare anche redigendo apposite griglie di valutazione in grado di recepire in modo oggettivo specifici punti di criticità quali ad esempio la presenza di falde acquifere o elevati rischi sismici e rilevanti fragilità geologiche dei territori interessati dalle ipotesi di ricerca, esplorazione e coltivazione di idrocarburi, supportate dal contributo delle analisi di Ispra, Ingv e Cnr, così come il coinvolgimento degli enti locali e una maggiore trasparenza e pubblicizzazione dei risultati”.
La risoluzione indica di “incrementare per le nuove concessioni di coltivazione le aliquote delle royalties fino al 50 per cento rispetto a quelle attualmente vigenti in funzione della produttività degli impianti di produzione di idrocarburi liquidi e gassosi estratti in mare o in terraferma, destinando una quota maggiore ai territori interessati dalle attività estrattive a titolo di compensazione per gli interventi da realizzare”.
Infine, “prevedere in maniera chiara ed univoca che il parere degli enti locali sulle installazioni da assoggettare a Via sia acquisito e vagliato nell’ambito dello stesso procedimento di Via al fine di assicurare la previsione e la conseguente valutazione del parere degli enti locali in relazione alle istanze di rilascio di titoli minerari”.

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