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Messina – A Stromboli e Vulcano il turismo ha due facce

redazione

Messina – A Stromboli e Vulcano il turismo ha due facce

mercoledì 13 Agosto 2014

L’eruzione nella prima isola ha attirato visitatori a frotte

LIPARI (ME) – Le due facce turistiche dei crateri delle Eolie: Stromboli e Vulcano. Stromboli ride, Vulcano piange. Stromboli, in continua eruzione, è invasa dai turisti richiamati da questo suggestivo spettacolo naturale; Vulcano “dorme” e accusa la crisi (meno 30% a luglio e meno 20% in questa prima metà di agosto).
A Stromboli non si trova un posto letto neppure pagandolo a peso d’oro, nei ristoranti, bar e ritrovi notturni bisogna fare la fila per entrare e in mare, tra la sciara del fuoco, le spiagge di Piscità, Ficogrande e soprattutto Scari, sono ormeggiate in rada decine di barche a vela e yacht. Nella rada di Scari sono ancorati anche una decina di vaporetti turistici che arrivano dalla Calabria e dalla Sicilia, in attesa di riprendere i circa 5 mila vacanzieri in visita sull’isola, riempiendo le piccole caratteristiche viuzze, in barba a ordinanze e divieti.
Situazione assai diversa nella dirimpettaia isola di Vulcano, dove la realtà è un’altra: il cratere è “addormentato” (l’ultima eruzione risale al 1888) e si trova in uno stato di quiete eruttiva. A Vulcano, escursionisti a parte (circa 5 mila al giorno), gli operatori turistici accusano il colpo. “Le vendite sono crollate di oltre il 30% – ha spiegato il direttore del più grosso supermercato alimentare dell’isola – si vende solo quello che è in offerta o costa poco, non si cerca il prodotto di marca ma quello che costa meno”.
“Cominciammo dal nulla – ha raccontato il titolare di un autonoleggio mezzi – nel periodo d’oro del turismo nell’isola e investendo ogni anno gli utili abbiamo creato un’attività con mezzi nuovi e all’avanguardia, però oggi il turismo è quasi inesistente. L’azienda deve investire migliaia di euro in assicurazioni per mezzi che restano fermi per settimane, ma la clientela ha cambiato il modo di spendere: prima prendeva un mezzo per una settimana o un mese e l’ultima cosa che chiedeva era il prezzo, oggi prende il mezzo dopo aver per diversi minuti mercanteggiato sul costo del nolo e al massimo per una giornata”.

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