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Palermo – Regolamento Tari sulla graticola. Annunciata battaglia in Consiglio

redazione

Palermo – Regolamento Tari sulla graticola. Annunciata battaglia in Consiglio

mercoledì 13 Agosto 2014

Duro il commento dell’opposizione. Tantillo (FI): “Colpite le categorie più deboli e gli imprenditori”. Il testo ha ricevuto proprio nei giorni scorsi il via libera della Giunta Orlando

PALERMO – Via libera, da parte della Giunta comunale presieduta da Leoluca Orlando, al regolamento per l’applicazione del tributo sui rifiuti, la Tari (ex Tares). La tassa sarà diversa per utenze domestiche o commerciali e sono previste agevolazioni per diverse categorie di utenti.
Per quanto riguarda le utenze domestiche, le tariffe sono state ridotte rispetto alla Tares: prendendo come base un appartamento di 100 metri quadrati, un single pagherà 259,44 euro – contro i 274,17 pagati nel 2013 – con una riduzione del 5,37%. Una famiglia di tre persone pagherà invece 334,52 euro, contro i 346 della Tares (meno 3,35%) e se i componenti del nucleo familiare sono cinque la Tari sarà di 367,97 euro anziché 378,89 (meno 2,88%). Tributo in calo anche per quel che concerne le famiglia con sei o più componenti, le quali dovranno pagare 359,62 euro, contro i 371,77 del 2013 (meno 3,27%).
Agevolazioni sono previste per chi abita da solo in un appartamento di meno di 70 metri quadri (meno 20%), per chi abita solo saltuariamente un’abitazione (per esempio le seconde case al mare) avendo la residenza e abitando per più di sei mesi l’anno in un altro posto (meno 30%), o per quelle famiglie che fanno la raccolta differenziata o il compostaggio domestico dei loro rifiuti (meno 30% della quota variabile).
Ulteriori agevolazioni sono previste, per esempio, in favore delle famiglie che beneficiano dell’assistenza sociale (meno 25%), per chi ha un figlio in affido (meno 100% della quota variabile), se l’abitazione è utilizzata da un solo pensionato o da una coppia di anziani con un reddito che non superi il doppio della fascia esentata dalla presentazione della dichiarazione dei redditi (meno 30%). Riduzioni riservate anche alle coppie sposate o iscritte al Registro delle unioni civili, a condizione che uno dei due abbia meno di 32 anni, che la casa non superi i 100 metri quadrati e che il reddito complessivo non sia superiore a 24 mila euro.
Più variegate le tariffe approvate per le utenze non domestiche. Sempre facendo riferimento a un’area di 100 metri quadrati, uno stabilimento balneare pagherà 296,27 euro (contro i 313,60 del 2013); uno studio professionale 756,97 euro (754,25 l’anno precedente); un negozio di abbigliamento 717,55 euro (716,74 l’anno scorso); un parrucchiere 1.001,14 euro (987,93 nel 2013); un ristorante 2.865,39 euro (2.772,06 dodici mesi fa).
Lo scaglionamento della Tari per le utenze non domestiche è stato fatto avendo come base i coefficienti di produttività indicati dal Ministero. Per queste utenze, la Tari peserà meno della Tares 2013, in alcuni casi, fino a un meno 6,09% per i capannoni industriali, mentre aumenterà in altri (i ristoranti pagheranno il 3,37% in più).
Non tutti, però, hanno cantato vittoria. Lo si capisce anche dalla nota sull’argomento diffusa dal capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Giulio Tantillo, il quale ha parlato di un “regolamento che colpisce le categorie più deboli e acuisce la crisi di commercianti e artigiani”.
Anche per questo il documento potrebbe non avere un percorso agevole non appena passerà all’esame del Consiglio comunale. Per Tantillo il compito dell’Assemblea cittadina sarà quello di “modificare il regolamento spalmando il costo del servizio, detratto il ricavato dalla lotta all’evasione (otto milioni circa), per fasce omogenee rispetto al reddito. Sulle agevolazioni presenteremo le nostre modifiche, per le fasce più deboli e soprattutto per quelle colpite maggiormente dalla crisi economica”.
“Una cosa – ha concluso il consigliere FI – deve essere chiara: il regolamento lo approverà il Consiglio comunale in tempi brevi, prima della rata a saldo, mentre il regolamento sulla Tasi può attendere”.

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