Le riforme dei cittadini non di destra o sinistra - QdS

Le riforme dei cittadini non di destra o sinistra

Carlo Alberto Tregua

Le riforme dei cittadini non di destra o sinistra

giovedì 14 Agosto 2014

Inizio percorso costituzionale

L’8 agosto  è stata approvata la prima lettura al Senato della Riforma costituzionale. è stato superato uno scoglio difficile, perché l’azione del segretario Pd è stata decisa non lasciando alcuno spazio agli oppositori interni. Ha retto molto bene l’asse fra Renzi e Berlusconi, che sarà sottoposto all’approvazione in seconda lettura al Senato dell’Italicum, la nuova legge elettorale.
In questo caso, verranno apportate modifiche, tipo: sistema delle preferenze salvo il capolista, soglia di sbarramento al 40% per ottenere la maggioranza, riduzione del livello di accesso al Parlamento per il partito non apparentato dall’8 al 5%, mentre resterà fermo il ballottaggio fra primo e secondo partito nel caso che nessuno dei due superi il 40%.
La riforma costituzionale andrà all’esame entro l’anno alla Camera, la quale ovviamente la modificherà ma non nelle sue linee essenziali. E poi ritornerà al Senato per l’approvazione in prima lettura. Dopo di che dovrà ancora tornare alla Camera e quindi al Senato per l’approvazione definitiva senza modifiche.

Si tratta di un iter volutamente lungo e complesso, previsto dall’articolo 138 della Costituzione. Ma forse, questa volta, ce la faremo a sbarazzarci di un sistema che ha reso paludoso e invischiato il processo di formazione delle leggi, con l’allungamento dei tempi di ogni azione, causa principale dell’attuale disastro occupazionale ed economico del nostro Paese.
Mentre tutto ciò accadrà, il governo avrà messo mano alla legge di stabilità 2015, che dovrà essere inviata tassativamente all’Unione europea entro il prossimo 15 ottobre.
Un mese prima, il governo dovrà fare approvare l’aggiornamento del Def (Documento economico e finanziario), anche alla luce del deludente andamento del Pil 2014, ancora fermo intorno allo zero, e della disoccupazione che rimane sopra la soglia del 12%.
La prossima legge di stabilità dovrà avere in pancia il taglio di almeno trentadue miliardi della spesa pubblica dannosa, frutto di inefficienza della Pubblica amministrazione e di clientelismo del ceto politico. Senza detto taglio, non potranno essere abbassate le imposte.
 

Il lavoro del Commissario della riduzione della spesa, Carlo Cottarelli, si è incentrato anche sulla forte diminuzione delle partecipate pubbliche, da diecimila a mille, trasformando gli inutili e costosi carrozzoni in dipartimenti o divisioni interni agli enti controllanti.
Con ciò, dovrebbe esserci una forte riduzione di ventisei miliardi di perdite, che tutte insieme sono riuscite a produrre nel 2013. Anche perché, incorporando le attività dentro le controllanti, si potranno realizzare cospicui risparmi di gestione e, quindi, una forte riduzione della spesa.
La riforma della Pubblica amministrazione, approvata il 7 agosto, comporterà razionalizzazioni delle procedure e risparmi conseguenti. Un peccato la cattiva figura che ha fatto il governo nell’annunciare il pensionamento di quattromila insegnanti, per poi fare retromarcia. Non sappiamo chi abbia la responsabilità di avere fatto fare questa figuraccia al premier. Se fosse individuato (o individuata), andrebbe cacciato/a.

La riforma Sblocca Italia è stata messa sul sito del governo ed è formata da dieci punti. Sarebbe opportuno che i cittadini in ferie, anche in un periodo in cui non si dovrebbe staccare il cervello, inviassero mail con una loro opinione sui punti elencati.
A maggior ragione, tale attività dovrebbe essere esercitata come un dovere anche da parte di quei cittadini che in agosto lavorano regolarmente senza lamentarsi, pensando ai milioni di disoccupati che nello stesso mese sono forzatamente in ferie, con la differenza che non percepiscono alcuno stipendio.
Per produrre nuove opportunità di lavoro occorre che l’economia si rimetta in moto e imbocchi la via  della crescita. Le imprese sono i soggetti protagonisti della ripresa e con esse, i mini ed i micro imprenditori anche artigianali, cioè le vituperate partite Iva contro cui si scagliano degli stupidi politicanti.
Ma non vi saranno nuove opportunità di lavoro se non si abbassano le tasse, in conseguenza del taglio della spesa.
Come si vede, le riforme dei cittadini non sono né di destra né di sinistra. Sono frutto del buon senso del pater familias. Ce ne fosse tanto!

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