Il turismo non è la priorità della XVI legislatura - QdS

Il turismo non è la priorità della XVI legislatura

Raffaella Pessina

Il turismo non è la priorità della XVI legislatura

venerdì 15 Agosto 2014

Dei 17 disegni di legge prodotti solo uno sulla Gurs. L’Osservatorio turistico della Regione siciliana nel 2013 ha registrato un nuovo rallentamento dei flussi di visitatori, diminuiscono le somme spese. Arte contemporanea, sentieri tra religione e spiritualità, riscoperta delle isole minori, aree per i nudisti: tutto in stand by

PALERMO – La Sicilia continua ad essere una terra che sfrutta poco le proprie potenzialità turistiche, nonostante le enormi ricchezze territoriali e culturali. I dati parlano chiaro. Nel rapporto del giugno scorso della Banca D’Italia sull’economia della Sicilia, viene espressamente spiegato che “In base ai dati provvisori dell’Osservatorio turistico della Regione Siciliana, nel 2013 si è registrato un nuovo rallentamento dei flussi di turisti in Sicilia, con una crescita modesta degli arrivi e una stabilizzazione del numero di presenze sul livello dell’anno precedente. Le presenze nelle strutture alberghiere sono diminuite dello 0,4 per cento mentre in quelle complementari, che raccolgono meno del 20 per cento dei flussi turistici complessivi, si è realizzato un incremento dell’1,2 per cento, in rallentamento rispetto al 2012 (4,6 per cento). Inoltre le spese legate al turismo d’affari sono ulteriormente diminuite”.
Se è vero che nel rapporto si specifica che gli stranieri siano aumentati rispetto agli anni precedenti, è anche vero che la Sicilia per le sue naturali bellezze potrebbe aspirare a numeri molto più alti di quelli registrati. “Nel complesso – conclude il rapporto nella parte che riguarda il settore del turismo – le somme spese dai turisti stranieri nel 2013 sono risultate inferiori al picco registrato nel 2007 di oltre l’8 per cento in termini nominali”.
Una radiografia impietosa che dimostra come la Sicilia non riesca in questo settore a colmare il gap con il Nord Italia, che rimane sicuramente più attivo nel comparto turistico. Certamente leggi più snelle e volte a favorire le imprese turistiche potrebbero incentivare le attività per far ripartire questo settore in fase di stagnazione. E allora andiamo a vedere cosa hanno proposto i nostri deputati nella sedicesima legislatura per agevolare l’arrivo di turisti in Sicilia. Sono stati prodotti 17 disegni di legge (16 di iniziativa parlamentare, 1 governativa).
Vincenzo Figuccia di Forza Italia ha presentato tre Ddl dei quali uno sulla promozione del turismo religioso, fermo in commissione di merito. Il Movimento 5 Stelle e i Democratici Riformisti invece sono a favore del turismo naturista, il nudismo in pratica, ma anche i due Ddl sono fermi in commissione.
Il gruppo politico che ha presentato più disegni di legge è stato il Pd (4): Norme in materia di disciplina delle guide turistiche, Disciplina organica delle attività produttive del settore turismo e Norme per la promozione e valorizzazione dei percorsi turistico-culturali e del patrimonio d’arte contemporanea di Gibellina. Ma nessuno di questi è diventato legge.
Il Governo ha presentato invece un Ddl (Norme per la resa dei servizi connessi alla gestione dei rilevanti flussi turistici delle isole minori siciliane con particolare riferimento ai territori caratterizzati da rilevanti fenomeni di vulcanismo attivo), firmato dal presidente Crocetta e dall’assessore alle autonomie locali Patrizia Valenti, che risale all’aprile del 2013 e il cui testo non è stato nemmeno caricato sulla banca dati del sito ufficiale dell’Assemblea regionale siciliana, che ne enuncia solo il titolo e la dicitura Ddl in attesa di evento.
In questa legislatura a tutt’oggi è stata approvata una sola legge a favore del turismo: sul riconoscimento dell’albergo diffuso in Sicilia, del Movimento cinque stelle, pubblicata sulla Gurs n.37 del 9 agosto del 2013.

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