Falcone (Fi) contro l’assunzione di 38 dirigenti esterni con 1800 già incardinati. Già programmata la nuova visita del premier Renzi in Sicilia
palermo – Non si interrompono nemmeno durante le ferie estive gli attacchi al Governo Crocetta da parte dei partiti dell’opposizione. Questa volta la stilettata arriva dal capogruppo di Forza Italia all’Ars Marco Falcone, che stigmatizza il comportamento dell’esecutivo in merito alla copertura di 38 posti di dirigenti ad oggi vacanti nei diversi dipartimenti.
Il governo regionale ha annunciato, secondo Falcone, che “potrebbe ricorrere anche alla selezione di figure esterne se le professionalità previste non dovessero essere individuate internamente. Secondo Falcone si tratta di “un grave errore che Forza Italia, a fronte dei 1800 dirigenti regionali attualmente in servizio, chiede non venga compiuto”. Il deputato sottolinea quanto “il governo Crocetta debba essere consapevole dei continui rilievi della Corte dei Conti riguardo il gigantismo che affligge l’apparato della Regione” e si impegni “a coprire le posizioni razionalizzando le risorse umane interne facendone un uso virtuoso”.
Le critiche arrivano anche da deputati della maggioranza: Antonello Cracolici (Pd), presidente della commissione Affari istituzionali dell’Ars, in un tweet scrive che “Si è creato un clima infame in regione. Tutti contro tutti”. E prosegue: “Occorre rifondare tutto, continuando così il disastro è certo”.
Nel corso di questi giorni ferragostani anche il premier Renzi si è recato in Sicilia ed ha colto l’occasione per bacchettare il Governo Crocetta. “Sulla spesa dei fondi europei noi siamo pronti a dare una mano – ha detto Renzi – Negli ultimi mesi il presidente Crocetta ha fatto uno sforzo importante, ma credo che lui sia il primo a sapere che questo sforzo non è sufficiente e che bisogna fare di più”. Il capo del governo aveva poco prima incontrato a Gela il presidente della Regione siciliana, che non lo ha accompagnato nella sua seconda tappa nell’isola. Quello dei fondi europei sarà il tema che Renzi affronterà con la Regione nella sua prossima visita in Sicilia, già fissata per il 7 novembre.
Alle dichiarazioni di Renzi ha ribattuto Marco Falcone: “Se è giusto pensare che la Sicilia deve farcela da sola, è altrettanto legittimo ritenere che Roma deve prendersi le proprie responsabilità”.
Prosegue invece la campagna acquisti della Lega Nord nelle regioni del meridione cominciata durante il tour in occasione della campagna elettorale per le elezioni europee dei mesi scorsi. Il segretario federale del Carroccio Matteo Salvini ha annunciato che vuole far nascere nel prossimo autunno un nuovo soggetto politico amico della Lega per mettere insieme un partito di governo e di lotta che possa tenere in piedi rivendicazioni comuni al Nord e al Sud. Fra gli argomenti in comune vi è la riforma del titolo V della Costituzione, che taglia alcune competenze alle regioni, ordinarie ma soprattutto a statuto speciale, e soprattutto quella autonomia regionale che in Sicilia è sempre molto sentita, ma mai applicata realmente. Resta da capire come far digerire ai politici siciliani che decideranno di aderire a questo progetto politico l’antico pensiero antimeridionalista della Lega. Spesso in passato gli abitanti del Mezzogiorno d’Italia sono stati apostrofati “parassiti” e scialacquatori delle risorse padane.
