Il click day è fallito, via a nuovo bando - QdS

Il click day è fallito, via a nuovo bando

Adriano Agatino Zuccaro

Il click day è fallito, via a nuovo bando

martedì 19 Agosto 2014

Crocetta difende il Piano giovani e attacca Ett e Italia Lavoro. Si riparte con 70 mln di euro e le selezioni affidate alle aziende. Giovani e imprese ospitanti sul piede di guerra. Nei giorni scorsi polemiche intorno alla dirigente Corsello

PALERMO – “Dimentichiamo l’incubo del click day del 5 agosto e preoccupiamoci – ha dichiarato domenica il governatore Rosario Crocetta – di gestire il prossimo futuro sapendo che tutti potranno concorrere. E soprattutto di non buttare il bambino assieme all’acqua sporca, è fallito un click day: può capitare. Ma non può fallire il progetto, perché da questo dipende il futuro di tanti giovani”.
Il progetto, infatti, rimane in piedi e la Regione, ieri, ha pubblicato il nuovo bando finito al centro delle polemiche. Come annunciato da Rosario Crocetta, il governo manda in soffitta il click day, annullando i contratti con Italia Lavoro ed Ett, e avviando una nuova procedura: saranno le aziende a selezionare i candidati. Il nuovo avviso è stato pubblicato dal dirigente generale della Formazione, Anna Rosa Corsello: il bando mette insieme fondi del progetto Garanzia giovani con quelle del Piano giovani, circa 70 milioni di euro allargando la platea dei destinatari alla fascia di età dai 25 ai 35 anni.
“I giovani devono sapere che il governo tutela il loro diritto a partecipare e in modo trasparente” aveva dichiarato il governatore. Le rassicurazioni del governatore, però, non hanno convinto molti giovani siciliani e, nella mattinata di ieri, com’era prevedibile, è arrivata la notizia che vede piovere sul click day potenziali ricorsi (più di mille). Gli avvocati Francesco Leone, Simona Fell e Gabriele La Malfa – che avevano sottolineato l’inadeguatezza del portale informatico e l’illegittimità del metodo di selezione – hanno annunciato che nei prossimi giorni avvieranno le azioni giudiziali e stragiudiziali per tutelare i diritti dei loro assistiti. Gli avvocati hanno precisato che “non si tratta di posizioni di preconcetta ostilità nei confronti della giunta regionale. Tutt’altro: invitiamo il governatore ad affiancarci nella nostra battaglia, individuando i responsabili di questo flop e citandoli in giudizio”. Il “Piano giovani” è affondato ancor prima di prendere il largo; questo è incontestabile.
 
Troppi i ragazzi siciliani che hanno provato ad imbarcarsi sul vacillante barcone informatico messo in rete da Italia Lavoro ed Ett e così la struttura ha ceduto impedendo la navigazione. Il 5 agosto, giorno del secondo “Click day”, sono stati 95 mila gli utenti connessi per 800 tirocini retribuiti da 500 euro della durata di sei mesi. Un’enorme calca, un esercito di disoccupati, che ha dovuto incassare l’ennesima beffa. Il tutto in un contesto economico e sociale più che mai allarmante: secondo i dati del Report sull’economia siciliana elaborato dal Diste Consulting per la Fondazione Curella, la disoccupazione giovanile per il 2014 sfiorerà il 60% con 200 mila posti di lavoro persi dal 2006. Tanta la rabbia e lo sconforto palesati da più parti e così, come spesso accade in queste occasioni, ha preso il via la caccia alle streghe.
 
La prima vittima (a torno o a ragione) è stata Annarosa Corsello, dirigente generale del dipartimento della formazione e, ad interim, di quello del lavoro. Secondo alcune indiscrezioni la figlia della dirigente sarebbe stata assunta dalle società che hanno provocato il fallimento del click day. Annarosa Corsello ha smentito categoricamente e ha rispettato la promessa di mettere online il nuovo bando. “Le imprese faranno le loro selezioni liberamente e non ci sarà alcuna graduatoria trattandosi di privati” ha aggiunto.
Tutto da rifare, dunque. Vanno in fumo intere giornate spese da giovani e imprese per avviare le procedure informatiche, vanno in fumo le programmazioni aziendali, vanno in fumo le flebili speranze di un esercito di giovani costretto a presentare l’ennesima azione giudiziale contro un sistema di gestione della cosa pubblica spesso inquinato da comportamenti che il coordinatore regionale di Ncd Francesco Cascio non ha avuto difficoltà a definire “intollerabili”.  Su una cosa Crocetta ha certamente ragione: il danno d’immagine creato alla Regione è “incredibile”. 

 


Cna chiede di cambiare strada. Fi: “Giusto annullare selezione”
 
Le reazioni del mondo politico e imprenditoriale non si sono fatte attendere. All’indomani del tilt una nota della Cna-Sicilia riportava: “Il flop del click day degli aspiranti tirocinanti del Piano Giovani è emblematico del fallimento delle politiche occupazionali della Regione. Da troppo tempo sono privilegiate società ed enti di intermediazione regionali e nazionali, rispetto al sistema delle imprese operanti realmente in Sicilia. Si prenda atto che occorre cambiare strada: lavoro ed occupazione vera passano attraverso l’incontro diretto tra i giovani inoccupati e le imprese”. Pesanti anche le dichiarazioni di Vincenzo Figuccia, vicecapogruppo di Fi all’Ars: “Quanto accaduto nelle scorse settimane con il pasticcio del click day, l’incapacità di Palazzo d’Orleans di rimettere mano ad una questione estremamente confusa e gestita in modo vergognoso, la bomba delle probabili assunzioni a vantaggio di parenti prossimi di dirigenti regionali, è un temporale dal quale sarà difficile risollevarsi”. Più morbido Marco Falcone (Fi): "Mi pare opportuna la scelta del governo regionale di annullare una selezione che […] sembra, ogni giorno, assumere i contorni dell’irregolarità. Quando si sbaglia si deve avere il buon senso di correggere gli errori compiuti, per evitare che il danno possa essere aggravato".

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