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Ragusa – Polemiche sulla gestione della piscina

redazione

Ragusa – Polemiche sulla gestione della piscina

mercoledì 27 Agosto 2014

Sulla conduzione dell’impianto sportivo, in meno di un anno, sono stati prodotti 8 atti, di cui 4 prima deliberati e poi revocati. Sulla questione, il consigliere comunale Sofia Migliore denuncia “l’incapacità del sindaco Piccitto”

RAGUSA – “Sulla questione impianti sportivi e in particolare sulla piscina comunale, Piccitto sta dimostrando tutta la sua incapacità di programmazione politica ed amministrativa”. Lo ha dichiarato Sonia Migliore, consigliere comunale e portavoce del Laboratorio politico culturale 2.0.
 
“Piccitto dal 25 ottobre scorso ad oggi, ha già prodotto 8 atti, di cui 4 di indirizzo politico, prima deliberati e poi revocati. È evidente – continua la Migliore – come il sindaco navighi nella più totale contraddizione, cambia idea di volta in volta, provocando gravi disservizi, come, per esempio, la chiusura della piscina fino a ottobre oltreché un enorme spreco di denaro pubblico. Il 25 ottobre del 2013 (delibera n° 434) con un primo atto di indirizzo aveva deliberato che, per la stagione 2014, ‘la piscina doveva essere data in affidamento per una durata tale da consentire l’ammortamento degli investimenti previsti’, acclarando la volontà ‘di esternalizzare i servizi attraverso gare pubbliche’. Sino a quella data la struttura era stata gestita dal Coni, con la Cooperativa ragusana multiservizi, per una spesa annua di 60 mila euro tutto compreso. Il 31 dicembre 2013 viene emanato, però, un secondo atto di indirizzo, tramite il quale si affidano direttamente i servizi alla stessa Cooperativa ragusana multiservizi, per un periodo di sei mesi e per un importo di 48.190 euro Iva compresa, naturalmente la spesa annua in tal modo sale a 96.380 euro”.
 
“L’8 maggio 2014, l’amministrazione cambia idea ed emana il terzo atto di indirizzo (delibera n° 227) con cui revoca il primo atto e decide di mantenere la gestione diretta e di affidare solo i servizi complementari, prevedendo, giustamente, la salvaguardia dei livelli occupazionali, per un costo massimo di euro 26 mila compresi i costi del personale, della gestione e dell’Iva. Cosa intende fare il sindaco? Ha qualcosa in mente – si chiede sarcasticamente la Migliore –. 26 mila euro tutto compreso annue o cosa? Nel frattempo – continua la Migliore – si sono già spesi 46.380 euro in più rispetto alla gestione targata Coni”.
 
Altri atti di indirizzo e altre delibere si sono poi susseguiti, e nel frattempo i costi della piscina sono lievitati a 272.316 euro, di cui 73.000 sono per il personale. “Ma non si dovevano spendere al massimo 26 mila euro?” si chiede il consigliere Migliore.
“Nell’attesa di vedere se, il 2 settembre, le imprese partecipanti alla nuova gara saranno gradite a Piccitto o a chi per lui, la piscina rimane chiusa creando l’ennesimo disservizio alla collettività. Le spese sono rimaste a carico del Comune, come indicato nel capitolato d’appalto (la manutenzione può essere affidata all’impresa giudicatrice, con rimborso del Comune. Luce, metano e materiali di consumo per la pulizia e la potabilizzazione delle acque), fermo restando la salvaguardia del personale, 10 unità, mai messo in discussione”.
 
“L’ultimo pizzico di sale – continua la Migliore – viene gettato l’8 luglio (delibera n° 306) con la quale la Giunta licenzia il regolamento per la gestione degli impianti sportivi, acclarando la volontà di esternalizzare la gestione, ma con tre opzioni: affidamento diretto, affidamento diretto con la facoltà della Giunta di decidere la ‘rilevanza sociale’ e affidamento in via ‘preferenziale’. Quindi affidamento senza gara fino a 15 anni e ‘avviso pubblico con deroga’: peccato che tutte queste condizioni non significano nulla”.
“Invitiamo il sindaco – conclude la Migliore – a fermarsi, ripristinare la trasparenza e a rispettare i soldi dei cittadini e quindi le casse comunali o, in caso contrario, a dimettersi”.

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