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Palermo – A Monreale si rischia il dissesto. Piano di riequilibrio da rivedere

Luca Mangogna

Palermo – A Monreale si rischia il dissesto. Piano di riequilibrio da rivedere

mercoledì 27 Agosto 2014

Il sindaco Capizzi: “Istituiremo un tavolo tecnico alla presenza di esperti delle problematiche finanziarie”. A richiedere le opportune integrazioni al documento è stato il ministero dell’Interno

MONREALE (PA) – È ancora lontana la definitiva salvezza per il Comune di Monreale. Il ministero degli Interni ha infatti richiesto (ed è la quarta volta in poco più di un anno) una nuova richiesta di integrazione al Piano di riequilibrio pluriennale che dovrebbe scongiurare la dichiarazione di dissesto finanziario. La notizia, a dir la verità, anziché preoccupare, ha quasi rasserenato gli animi, perché a fine luglio era apparso certo che il Piano fosse stato rispedito al mittente, visto che non era stato incluso fra i 60 rimandati al passo successivo e quindi all’esame della Corte dei Conti. L’incertezza aveva generato la preoccupazione che quest’ultimo fosse rimandato definitivamente al mittente, mentre adesso è arrivata la richiesta di una nuova integrazione. Sotto la lente della commissione ministeriale sono finiti in particolare le stabilizzazioni dei precari che a Monreale raggiungono il ragguardevole numero di 94 unità, fra contrattisti (85) ed ex Lsu (9).
La richiesta parte del presupposto che l’Ente sia in grado di rispettare sia i parametri del Patto di stabilità per il 2013 che quelli relativi alla pianta organica in essere, nella quale al momento non sono previsti i precari, mentre il Piano ne prevede la graduale stabilizzazione. E proprio su quest’ultimo passo si concentrano gli interrogativi più pesanti, che dovranno essere risolti entro la fine dell’anno, altrimenti il Comune quasi certamente perderà il diritto d’accesso al Fondo di rotazione che gli consentirebbe di evitare il dissesto finanziario ed entrare definitivamente nel percorso di risanamento delle casse dell’Ente.
 
Il primo cittadino Piero Capizzi, che ha ereditato il Piano dall’amministrazione Di Matteo, cui è subentrato vincendo le elezioni dello scorso giugno, non mostra eccessivi segni di preoccupazione, anche se ha ribadito la volontà di lavorare per consentire a Monreale di uscire dalle secche di una situazione che negli anni scorsi era apparsa pesantemente compromessa. “Istituiremo un tavolo tecnico – ha spiegato Capizzi – alla presenza dell’esperto sulle problematiche finanziarie che ho nominato, il commercialista Antonino Maraventano, del segretario generale, Ettore Sunseri e della dirigente del settore Risorse umane, Maria Rita Curcio, per fornire in tempi brevi le risposte ai quesiti che il ministero ci ha evidenziato. È nostro interesse – ha proseguito – rispondere in tempi brevi per far sì che il Piano possa trovare accoglimento. Stiamo valutando la possibilità di apportare dei correttivi affinché il Piano stesso possa essere approvato. Il nostro futuro dipende da questo”.
 
Partito il conto alla rovescia, adesso per l’amministrazione Capizzi è giunto il primo, vero, duro esame, che non potrà fallire in alcun modo, pena il fallimento di una città intera. E dopo appena due mesi e mezzo di mandato, non sarebbe un bel segnale.

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