Burocrazia, imprese vincolate dall’inerzia della Regione - QdS

Burocrazia, imprese vincolate dall’inerzia della Regione

Michele Giuliano

Burocrazia, imprese vincolate dall’inerzia della Regione

venerdì 09 Ottobre 2009

Arrivano le prime segnalazioni in seguito all’iniziativa di Confindustria Sicilia “Addioburocrazia”. I settori più in difficoltà sono quelli dell’edilizia e dell’energia rinnovabile

PALERMO – è emblematico che due settori trainanti dell’economia siciliana, come lo sviluppo dell’energia pulita e l’edilizia, subiscano dei fortissimi contraccolpi. La chiave di lettura è sicuramente unica: la burocrazia sta mettendo in ginocchio l’economia delle imprese siciliane.
Non ci può essere altra spiegazione a questo stato di cose anche perché è impensabile che un comparto edile si fermi, con tutto il suo indotto, e che per di più la nuova frontiera dell’energia, assolutamente vitale per la vita di tutti i giorni, sia già in crisi. Sarebbe come pensare che un benzinaio, oggi come oggi, chiuda i battenti perché senza clienti.
Ad ammettere che qualcosa non funziona è lo stesso governo siciliano che fa riferimento a delle normative “poco fluide”: “Non a caso – dice l’assessore regionale al Lavoro, Luigi Gentile – particolare rilievo assume l’iniziativa, già avviata sin dall’insediamento del nuovo governo, diretta alla elaborazione di un Disegno di legge di riforma del settore Appalti pubblici. Si tratta di un testo normativo costruito dalle fondamenta, attraverso gli apporti propositivi di tutti gli attori istituzionali e di categoria. Infatti, sono stati istituiti dei Tavoli tecnici che hanno lavorato costantemente e che hanno ricevuto anche l’apporto rilevante dell’Ance, senza trascurare le difficoltà che la rimodulazione dell’assetto normativo comporta”.
E che dire invece sul versante dell’imprenditoria dell’energia alternativa: sembrerebbe che alla base dell’attuale situazione di stand-by ci siano un piano delle energie, da qualche mese varato dal governo siciliano, che stenta a decollare, e di contro una Regione che non riesce a sbloccare le pratiche per velocizzare gli iter di approvazione dei vari progetti.
Un mix devastante che ha già comportato quindi delle conseguenze evidenti e che potrebbe ancora produrre degli effetti già sin dalle prossime settimane. Quindi tutto questo significa che la crisi economica colpisce in Sicilia anche i settori più innovativi e le imprese che operano nel campo delle energie rinnovabili.
La Sideco di Siracusa, azienda che produce pale eoliche, ha ancora in cassa integrazione 80 lavoratori che dovrebbero rientrare a breve secondo tabella di marcia. Mentre nell’indotto gravitano in area Cig da mesi 400 lavoratori.
Proprio in edilizia e energia rinnovabile sono arrivate le segnalazioni più frequenti nell’ambito dell’iniziativa “AddioBurocrazia” avviata dai Giovani imprenditori di Confindustria Sicilia che sta riscuotendo notevole seguito da parte delle aziende che stanno segnalando alla mail addioburocrazia@confindustriasicilia.it numerosi casi di “malaburocrazia”.
Il presidente dell’organismo degli industriali, Giorgio Cappello, ha voluto dare seguito a questo progetto per un semplice motivo: “Bisogna combattere con vigore – ha sottolineato – questi vincoli che reprimono lo sviluppo della nostra meravigliosa Isola e che la relegano sempre al ruolo di fanalino di coda dell’economia nazionale, e adesso anche internazionale”.

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