Strisce blu: l’esempio di Firenze contro le carenze tutte catanesi - QdS

Strisce blu: l’esempio di Firenze contro le carenze tutte catanesi

Melania Tanteri

Strisce blu: l’esempio di Firenze contro le carenze tutte catanesi

venerdì 09 Ottobre 2009

Sas e Sostare, due modelli diversi di intendere la sosta a pagamento nel centro storico. Abbonamenti speciali e agevolazioni per residenti e lavoratori: a Catania, niente

CATANIA – Non si arresta la polemica cittadina contro la sosta a pagamento e contro Sostare, la società che la gestisce per conto del Comune di Catania, in merito alle strisce blu, al loro numero, posizionamento, nonché relativamente all’ammontare degli abbonamenti e alla loro distribuzione, ma soprattutto all’assenza di dialogo costruttivo con la popolazione. Eppure, per affrontare quantomeno alcuni temi sollevati, sarebbe utile il confronto tra la gestione della sosta nella città etnea e quello di altre città, con pari numero di abitanti, con centri storici “intasati” come Catania, ma che hanno messo in piedi un sistema di sosta a pagamento che, oltre a gestire il posteggio, agevola la vita dei cittadini.
È il caso, ad esempio, di Firenze: nella città di Dante, la società che gestisce la sosta a pagamento, la SAS – Servizi alla Strada s.p.a. – comunica con i propri utenti attraverso la Carta dei servizi, un documento che ogni Ufficio della Pubblica Amministrazione è tenuto a fornire ai propri utenti,ma che Sostare non ha, e che nel caso di Firenze è addirittura sottoscritta dalle associazioni dei consumatori. Al di là del rapporto con l’utenza e del dialogo con i cittadini, tra le richieste dei catanesi vi è la revisione delle modalità di abbonamento per i residenti e la necessità di creare agevolazioni per i lavoratori che operano in centro o nelle zone interessate dalle strisce blu, ma risiedono altrove. Sostare, infatti, prevede un abbonamento mensile del costo di 16 euro per i residenti, ma solo per una automobile ogni nucleo familiare, di cui deve essere indicata la targa. Questo comporta disagi reali alle famiglie che posseggono più di una vettura. Gli abbonamenti per i lavoratori, poi, neanche sono previsti, nonostante le ripetute richieste da parte della cittadinanza.
A Firenze, invece, non solo gli spazi di sosta sono suddivisi in tre tipologie, quelli per i residenti, quelli promiscui a tariffa oraria costante e quelli a rotazione, a tariffa oraria crescente, ma sono gratuiti per tutti i residenti, ognuno nella propria zona. Per quanto riguarda gli abbonamenti per i lavoratori, poi, esistono alcune possibilità di sosta agevolata. Se l’ubicazione del luogo di lavoro è in Ztl o in zone a sosta controllata “centrali” e l’orario di ingresso o uscita dal lavoro è compreso tra le 20.30 e le 7.00, è possibile richiedere il “contrassegno speciale lavoro” e tramite l’abbonamento gratta e sosta sostare a € 30,00 al mese nelle strisce blu a sosta promiscua. Oppure, tramite l’autoparchimetro, la carta lavoro dà diritto ad una tariffa oraria di € 0,30, sempre nelle strisce blu a sosta promiscua. In altre zone della città, invece, è possibile ottenere il “contrassegno speciale lavoro” ed avere diritto alle agevolazioni dell’abbonamento mensile e dell’autoparchimetro, anche se l’orario di ingresso e di uscita dal lavoro è compreso tra le 7.00 e le 20.30. Inoltre, ed è qui che si vede il grado di civiltà, per cure fisiche, analisi o per assistenza a familiari ricoverati (previa autocertificazione), si ha la possibilità di usufruire di un gratta e sosta che con solo € 0,40 dà la possibilità di parcheggiare per 3 ore continuative negli spazi blu a sosta promiscua adiacenti alla struttura ospedaliera. Non sembra davvero di appartenere allo stesso Paese. Soprattutto quando a Palazzo degli Elefanti, di ipotesi del genere nemmeno si discute.

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