Berlino, capitale tra verde e modernità un’icona architettonica di rara bellezza - QdS

Berlino, capitale tra verde e modernità un’icona architettonica di rara bellezza

Nicoletta Fontana

Berlino, capitale tra verde e modernità un’icona architettonica di rara bellezza

venerdì 18 Luglio 2014

In questa città giovane la bicicletta è un must: emozionante attraversare il viale dei Tigli e la Porta di Brandeburgo sulle due ruote

Berlino sorprende il visitatore per il suo apparente silenzio, il suo ordine, il suo verde e quell’incredibile contrasto di palazzi  che la fanno diventare un’icona architettonica  di rara bellezza.
La Torre della televisione ci indica il confine tra l’Est e l’Ovest e così ci ritroviamo immediatamente al Mitte, il quartiere più radical chic della città. Un reticolo di vie pullulanti delle più famose gallerie della città  nascoste tra i cortili interni dei palazzi e dei giardini. Siamo qui per perderci tra le stradine e infilarci negli anfratti più nascosti alla scoperta di negozi vintage e del design d’avanguardia.
Mentre a New York il 5 Pointz, mecca dei graffitari è stato recentemente abbattuto, a Berlino i resti del  vecchio muro rimangono l’icona della street art. Un percorso di circa 1,3 Km dove l’opera in plein air “East side gallery” testimonia l’arte di 106 artisti di strada provenienti da tutto il mondo che con la loro arte hanno firmato l’epocale cambiamento storico e sociale della nuova Berlino.
Attraversando il ponte Oberbaumbrücke ci ritroveremo  nella Falckensteinstrasse, a Kreuzberg, un quartiere bohémiene e multietnico popolato da punk, artisti e dai migrati turchi. Nelle sue stradine si susseguono numerosi ristorantini e i locali più alternativi di Berlino, oltre che numerosi graffiti  che potrete ammirare sulle facciate dei vecchi palazzi.
Anche se stanchi e affaticati non  si può assolutamente perdere la visita al Pergamonmuseum, il gigante dei musei di Berlino il quale contiene al suo interno l’altare di Pergamon completamente riscostruito e la porta di Ishtar. Poco più in là al  Neues Musem ci si trova faccia a faccia con la statua  la bellissima di Nefertiti  che ci  lascerà senza fiato.  Capitare all’isola dei musei, (Patrimonio dell‘Unesco) nella giornata di sabato sarà l’occasione per perdersi lungo le rive del fiume tra le bancarelle del tipico mercatino dove si possono trovare oggetti vintage e cimeli di reperti militari appartenenti all’epoca comunista.
Prima di arrivare a Berlino siamo coscienti che andremo a rendere omaggio alla tragedia della Shoa al Memoriale dell’Olocausto. Questo capolavoro progettato dall’architetto  nordamericano Peter Eisenman  si compone di 2.711 blocchi di cemento e solo percorrendolo al suo interno si potrà concepirne il senso più autentico, anche per lo stato smarrimento che il grigio e la poca luce al suo interno lasceranno  nella nostra mente. Un altro grande architetto, Daniel Libeskind ha firmato l’orribile tragedia nell’opera architettonica del Museo Ebraico. Il vuoto degli spazi, i tagli nelle lamiere di zinco, la lunga scala, le finestre con  le croci, il freddo, il buio, la claustrofobia sono gli emblemi della sofferenza che il visitatore percepisce entrandovi. Un’architettura sensibile che pone il visitatore di fronte ad un dolore inesplicabile, soprattutto quando calpesta le centinaia di visi di ferro posti sul pavimento. Il calpestio dei passi sopra di essi provoca un suono stridente che rimanda al grido per la dignità degli ebrei uccisi. Molto forte!
In questa città giovane la bicicletta è un must, Berlino è per lo più ciclabile e cosi in sella alla nostra city bike pedaleremo lungo il Viale dei Tigli, la Porta di Brandeburgo in  Gendarmer Platz, per poi tuffarci nel cuore di Kurfuerstendamm per shopping più esclusivo della città.
L’architour a Berlino è d’obbligo così partendo dalla Bauhaus per una generale infarinatura culturale saremo pronti ad apprezzare la Neue Nationalgalerie che pone la firma di Mies van de Rohe’s, il palazzo della Dz Bank firmato da Frank O. Gehry, la Corbusier House, l’hotel Concorde disegnato da Jan Kleihues, la mitica cupola del  Reichstag di Sir Norman Foster e solo per ultimo godremo del Sony Center in Postdamer Platz firmato dal nostro Renzo Piano, rendendoci orgogliosi della nostra italianità.
 

 
HOTEL
– Hotel Soho House Berlin
http://www.sohohouseberlin.de/

– Hotel Das Stue
www.das-stue.com

– Hotel Concorde
www.concordehotels.de

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