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Palermo – Via libera per le aliquote Tasi

Carmelo Lazzaro Danzuso

Palermo – Via libera per le aliquote Tasi

giovedì 11 Settembre 2014

Decisivi i voti del centrodestra. Italia dei valori e Partito democratico attaccano l’amministrazione parlando di alleanza “contro-natura”. Orlando: “Confermata l’impostazione di assessore Abbonato e uffici competenti”

PALERMO – Dopo un tira e molla quasi infinito il Consiglio comunale del capoluogo ha approvato, ieri mattina, stamane l’aliquota Tasi sulla prima casa, fissata al 2,89 per mille sul valore catastale. Entro il 16 ottobre andrà pagato l’acconto della tassa, mentre il saldo finale dovrà avvenire entro il 16 dicembre.
“Ancora una volta – ha affermato il sindaco Leoluca Orlando dopo aver incassato il via libera del Civico consesso – esprimo il mio apprezzamento per l’ottimo lavoro del Consiglio comunale, che ha approvato la Tasi, imposta stabilita dal Governo nazionale e resa necessaria dai tagli ai trasferimenti ai Comuni”.
“Il Consiglio comunale – ha aggiunto – ha confermato l’impostazione dell’assessore Luciano Abbonato e degli uffici competenti, fatta propria dalla Giunta, e ha ulteriormente definito e migliorato le già previste agevolazioni”.
La soddisfazione del primo cittadino, però, stride con la posizione presa da alcuni partiti presenti all’interno di Sala delle Lapidi, in alcuni casi anche ex alleati di Orlando. Gli esponenti di Italia dei valori Paolo Caracausi e Filippo Occhipinti si sono detti “amareggiati per il comportamento in aula della maggioranza, che pur di portare a casa il bottino da 16 milioni di euro si è alleata con le forze che negli anni scorsi hanno sostenuto la giunta Cammarata”.
“I nostri sforzi – hanno aggiunto – di evitare la tassazione che grava mediamente per circa 150 euro a famiglia, o comunque di ridurla al minimo, è stata contrastata da questo asse anomalo e ormai consolidato tra centrodestra e Mov139”.
“L’unica cosa – hanno concluso – che rende meno amaro questo atto sono le detrazioni previste, che riprendono in buona parte le nostre proposte”.
Anche da parte del Partito democratico sono arrivate aspre critiche nei confronti dell’amministrazione Orlando. “Il voto sulla Tasi – hanno scritto in una nota il segretario provinciale del Pd Carmelo Miceli e i consiglieri comunali democratici Carlo Di Pisa, Fabrizio Ferrara, Rosario Filoramo, Luisa La Colla, Sandro Leonardi, Giovanni Lo Cascio, Antonella Monastra e Loris Sanlorenzo – è arrivato dopo una lunga maratona in Consiglio e certifica la nascita a Palermo di una nuova maggioranza: il sindaco Leoluca Orlando governa insieme al centrodestra di Cammarata”.
“Un matrimonio contro-natura – hanno aggiunto i democratici – che fa uscire allo scoperto le contraddizioni di un’amministrazione che si dice di sinistra, ma poi fa gli inciuci con la destra, grazie all’emendamento a firma di Tantillo, Milazzo, Veronese e La Commare”.
“La Tasi a Palermo – si legge al termine della nota del Pd – resta tra le più alte d’Italia e penalizzerà le famiglie, specie chi ha una rendita catastale oltre i 400 euro, su cui graverà tutta l’imposta”.
Una tesi respinta però dall’assessore Abbonato, che in una nota ha evidenziato come “la delibera approvata, con le connesse aliquote Tasi, pone Palermo al livello più basso rispetto a tutte le altre grandi città italiane, a conferma di un percorso di risanamento del bilancio comunale che consente oggi anche una politica di graduale contenimento della pressione tributaria”.
“I due giorni di confronto in aula – ha aggiunto – sono stati utili a confermare la bontà dell’impostazione dell’amministrazione e a migliorare il provvedimento predisposto. Il Consiglio ha approvato un emendamento che rimodula le detrazioni, azzerando l’imposta per tutte le unità immobiliari la cui rendita catastale è inferiore a 200 euro e rendendo minimo l’esborso per rendite tra 200 e 300 euro, casi che interessano circa 36 mila famiglie nelle fasce più povere della popolazione. È stato quindi mantenuto l’impegno di eliminare sostanzialmente l’imposizione sulla casa a circa 1/3 dei proprietari di abitazione principale, senza gravare ulteriormente sulle proprietà già sottoposte a Imu (abitazioni diverse da quella principale, fabbricati industriali e immobili rurali)”.
“Anche per questo – ha concluso l’assessore al Bilancio – mi unisco all’apprezzamento nei confronti di tutto il Consiglio comunale".

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