Regione cicala, Siciliani formiche - QdS

Regione cicala, Siciliani formiche

Carlo Alberto Tregua

Regione cicala, Siciliani formiche

giovedì 11 Settembre 2014

Crocetta metta le spese sul web

Negli ultimi vent’anni, la Sicilia si è comportata da cicala, ha depauperato le risorse di cui disponeva, senza finanziare un progetto di crescita e di sviluppo, senza spendere tutti i fondi Ue, senza sostenere i progetti per la costruzione e la fruizione di infrastrutture.
Martedì abbiamo pubblicato l’inchiesta su come Si sono mangiati la Sicilia in 7 anni: il Pil è sceso di 11 miliardi (-14%), la disoccupazione è cresciuta al 21%. Non è finita, perché ci sono in bilico forse centomila posti di lavoro.
Cuffaro, Lombardo e Crocetta sono i responsabili di questo disastro ma, al di là di ciascuna bega penale, nessuno di essi ha pagato politicamente per la propria responsabilità, anzi, continuano a percepire lauti vitalizi i primi due e un assegno annuale di importo superiore a quello di Obama, il terzo.
La Regione cicala continua a spendere anche quello che non ha, penalizzando i Siciliani formiche, i quali subiscono un’azione nefanda che continua a mantenere tanti privilegiati e a non provvedere a fare crescere il Pil e l’occupazione.

Matteo Renzi spinge per fare riprendere la crescita dell’economia, ma Crocetta se ne fotte, impantanato in tutte le beghette da quattro soldi della scomposizione e composizione della Giunta, cui fanno da cornice degli irresponsabili alleati presi da queste stupide vicende e dimentichi delle indispensabili urgenze che hanno i siciliani.
Il ceto politico regionale sta dando ancora una volta il peggio di sé, comportandosi in maniera scriteriata perché non si occupa dei gravi problemi ma dei propri interessi.
E intanto i consiglieri regionali continuano a percepire puntualmente ventimila euro mensili lordi, i 1.816 dirigenti regionali fra i centocinquanta e i duecentoquarantamila euro lordi ogni anno. Non sappiamo quali limiti abbia la vergogna.
è ora che fra i 1.816 dirigenti regionali, quella gran parte di bravi ed onesti professionisti, levi alta la propria voce contro i colleghi incapaci e disonesti, distingua le proprie responsabilita da quelle degli egoisti e dei prepotenti.
È ora che Rosario Crocetta, come presidente e non come persona, si decida a mettere sul portale della Regione una sezione intitolata “Siciliani, come spendo i vostri soldi”.

 
Abbiamo bisogno di un Presidente che abbia le idee chiare su come far uscire la Sicilia dalla palude in cui anche lui l’ha portata, diversamente le sabbie mobili lo inghiottiranno e con lui inghiottiranno pure noi, salvo i siciliani che se ne sono andati.
è venuta l’ora che la Classe dirigente siciliana, almeno la parte onesta e capace, in grande maggioranza, svegli le proprie coscienze, interpreti l’indignazione dei Siciliani meno fortunati e assuma la guida di una protesta civile ma forte contro i cattivi politici ed i cattivi burocrati.
Da questa terribile situazione socio-economico-occupazionale, ce ne usciamo solo se la parte migliore dei Siciliani decide di interrompere questo vortice innestato dai tre presidenti della Regione, dal ceto politico e da quello burocratico.

Un mezzo per risollevare le sorti della Sicilia è quello di spendere tutti i fondi Ue del settennio 2007-13, per i quali c’è tempo solo quest’anno ed il prossimo. Dopo, le somme non spese verranno riassorbite dall’Unione.
Insieme ai Fas (Fondi per le aree sottoutilizzate) e ad altri fondi nazionali, la Regione deve aggiungere la parte di propria competenza. Ma questi euro la Regione non li ha. Eppure li può trovare se taglia immediatamente la spesa clientelare che va ai privilegiati e la gira a cofinanziare i fondi Ue.
Delle due l’una: o la Regione fallisce o tenta la rinascita. Per fare questo non ha scelta: deve eliminare la spesa per i privilegiati, cioè tutti coloro che prendono indennità senza lavorare o senza fare un lavoro produttivo.
Facile a dirsi, difficile a farsi. Eppure, non c’è scampo. O il fallimento, o la crescita.
Il Presidente la smetta di farfugliare, di aprire la bocca per darle fiato, di usare la testa per esprimere parole. Ora deve diventare concreto, oppure con dignità rassegni le dimissioni facendo così un favore ai Siciliani perché contestualmente manda a casa un’Assemblea regionale che costa 160 milioni di euro l’anno contro i 60 del Consiglio regionale della Lombardia.
Le chiacchere stanno a zero. Occorrono decisioni e atti concreti. Oggi, anzi ieri sera.

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