Pd abbandona Crocetta e Sgarlata si dimette - QdS

Pd abbandona Crocetta e Sgarlata si dimette

Raffaella Pessina

Pd abbandona Crocetta e Sgarlata si dimette

martedì 16 Settembre 2014

Alla vigilia della riapertura dei lavori all'Ars l'opposizione sale a 40 seggi. Orlando (AnciSicilia) a Renzi: "Fiducia al Governo nazionale"

PALERMO – Riprendono questo pomeriggio i lavori parlamentari a Palazzo dei Normanni. All’ordine del giorno ci sarà la discussione di diversi disegni di legge e di mozioni, anche se saranno altri gli argomenti a tenere banco. Primo fra tutti quello che riguarda la spaccatura all’interno del gruppo del Pd all’Ars sull’appoggio al governo regionale. Il segretario del Pd siciliano Fausto Raciti in questo fine settimana appena trascorso infatti ha messo la parola fine al sostegno al governo Crocetta. “Ho informato la direzione nazionale – ha detto Raciti – della nostra decisione, che noi stiamo fuori dal governo, i nostri destini si dividono. Noi ci tiriamo fuori da questa esperienza rivelatasi fallimentare”.
Il governatore in questi giorni invece si incontrerà con colui che ritiene essere il suo interlocutore: Matteo Renzi, insieme con Davide Faraone e Lorenzo Guerini. E’ indiscutibile che senza l’appoggio dell’intero gruppo del Pd che all’Ars conta ben 18 deputati (escluso ovviamente il governatore), l’esecutivo farà fatica a trovare una maggioranza in Aula. Soprattutto considerando che l’opposizione è ben decisa a presentare le mozioni di censura contro l’assessore alla Formazione Nelli Scilabra, così come il Movimento 5 Stelle, quest’ultimo forte di ben 14 deputati all’Ars.
Quindi facendo quattro conti contro Crocetta di sicuro vi sarà l’opposizione di centro destra, formata da Lista Musumeci (3 ), Forza Italia (6), Grande Sud-Pid (3) e Mpa (5) per un totale di 17 parlamentari a cui si vanno ad aggiungere i 14 del M5S e almeno la metà del Pd (9). 40 in totale. Basterà poco a rendere ingovernabile la Sicilia. Intanto si è dimesso l’assessore al Territorio della giunta Crocetta, Maria Rita Sgarlata. “Recenti dichiarazioni di stampa da parte del presidente Crocetta – ha detto Sgarlata – evidenziano che il rapporto di reciproca fiducia con il quale ho iniziato questa entusiasmante avventura si è incrinato”. L’esponente Pd ritiene che “la crescente confusione del quadro politico, in particolare del rapporto tra governo regionale e partito Democratico”, comporti la difficoltà, “per ogni assessore che si riconosce nella proposta politica del PD, di poter svolgere con serenità il suo lavoro, essendo imbrigliato in meccanismi e strategie che non consentono alcuna continuità nell’azione politica e istituzionale”.
Ieri il premier Matteo Renzi è stato a Palermo e si è incontrato con il sindaco Leoluca Orlando, che è anche presidente di Anci Sicilia (Associazione dei comuni d’Italia). Nel corso dell’incontro è stato evidenziato che numerosissimi comuni siciliani e del resto di Italia hanno deliberato la Tasi, nel corso di sedute di Consiglio Comunale convocate nei giorni antecedenti la scadenza del 10 settembre e conclusesi con le votazioni finali durante la notte tra il giorno 10 e il giorno 11. In una nota Orlando specifica che “Dialettica politica e spesso ostruzionismo hanno in tal modo fatto scattare la “tagliola”della mezzanotte tra il 10 e 11 settembre. Le conseguenze di tale situazione – ha detto Orlando – porteranno moltissimi comuni a restare privi della relativa provvista finanziaria e in molti casi al dissesto, anche disattendendo i piani finanziari predissesto”.
Il presidente Renzi ha assicurato che presterà attenzione a quanto rappresentatogli. ”I Comuni italiani erano a conoscenza che la scadenza per le delibere istitutive di Tasi – ha detto Orlando –  necessarie per compensare i notevolissimi tagli dei trasferimenti statali del 2013, era fissata per il 30 settembre. In data 2 settembre è stata disposta la anticipazione al 10 settembre della predetta scadenza di fine mese. Si è trattato di una ulteriore conferma di mancanza di attenzione per le autonomie comunali costrette a far carico sui cittadini delle conseguenze di quei tagli. Il sistema nazionale dei comuni esprime fiducia – ha concluso Orlando – nella attenzione da parte del Governo nazionale e dello stesso presidente Matteo Renzi.”

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