Bruxelles, ok norme aiuti Stato in Sicilia - QdS

Bruxelles, ok norme aiuti Stato in Sicilia

redazione

Bruxelles, ok norme aiuti Stato in Sicilia

martedì 16 Settembre 2014

Per sostenere lo sviluppo economico e l'occupazione ammissibili aiuti fino al 25% degli investimenti per grandi imprese in nuovi o esistenti impianti di produzione

Via libera della Commissione europea alla nuova carta dell’Italia che definisce le zone ammissibili agli ‘aiuti di Stato a finalità regionale’ tra luglio 2014 e dicembre 2020: si tratta di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. L’obiettivo finale di questa tipologia di aiuti di Stato è sostenere lo sviluppo economico e l’occupazione in regioni svantaggiate (con un Pil pro capite inferiore al 75% della media Ue), destinando fondi alle imprese per sostenere investimenti in nuovi impianti di produzione o per ampliare o modernizzare impianti esistenti.
 
Nelle cinque regioni italiane sono quindi ammissibili aiuti a finalità regionale, con un massimo del 25% degli investimenti per le grandi imprese. "La nuova carta degli aiuti a finalità regionale dell’Italia – afferma il commissario Ue alla concorrenza, Joaquin Almunia – promuove la politica di coesione dell’Unione europea, contribuendo all’obiettivo di erogare aiuti di Stato più mirati ed efficaci".
 
Secondo Almunia "la carta consentirà alle autorità italiane di utilizzare misure di aiuto ben concepite per promuovere gli investimenti e rilanciare la crescita economica nelle zone meno sviluppate nel periodo 2014-2020". Secondo la normativa comunitaria inoltre possono essere ammissibili per la stessa categoria di aiuti anche altre regioni svantaggiate rispetto alla media Ue o nazionale (ma con un Pil pro capite superiore al 75% della media Ue), a condizione che rispettino determinati criteri e un massimale di copertura complessiva in termini di popolazione.
 
Questo consente agli Stati membri di diminuire le proprie disparità regionali. Trattandosi di regioni meno svantaggiate di quelle con un Pil pro capite inferiore al 75% della media dell’UE, sia la portata geografica che l’intensità degli aiuti saranno più limitate. All’interno di questa categoria, 25 zone comprendenti il 5,03% della popolazione italiana sono ammissibili agli aiuti a finalità regionale agli investimenti, con un massimo di aiuto del 10% rispetto al totale, per le grandi imprese.

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