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Siracusa – Depurazione ad Augusta: fondi non spesi

Giuseppe Solarino

Siracusa – Depurazione ad Augusta: fondi non spesi

mercoledì 17 Settembre 2014

La commissione straordinaria del Comune pensa di sfruttare solo uno stralcio di 10 mln €. Si rischia di perdere 40 mln € di finanziamento disponibili solo fino al 2015

Augusta (SR) – Italia Nostra, interessandosi al problema trattamento reflui urbani di Augusta, che fino ad oggi è priva di depuratore, paventa per il Comune la perdita dei finanziamenti stanziati per la costruzione di quest’ultimo. “Dal 1 gennaio 2016, la Corte di Giustizia valuterà le sanzioni da applicare al nostro paese – sottolinea Sebastiano Gianino, rappresentante della sezione megarese di Italia Nostra, aggiungendo, – dei nove milioni di abitanti (pari al 15% della popolazione italiana) non serviti della rete fognaria, fanno parte anche i circa 35.000 cittadini di Augusta, costretti a versare in passato, per anni, il canone di depurazione pur non usufruendo del servizio per carenza di depuratore”.
È stato stimato che per la realizzazione di un impianto di depurazione efficiente occorrono all’incirca 22 milioni di euro. Gianino afferma che Augusta “ne ha ottenuti sulla carta circa quaranta di milioni che andrebbero spesi entro il 2015, e si rischia quindi seriamente di perderli; per cui  oltre al danno ci sarà la beffa, cioè quella di essere pertanto costretta a pagare una pesante multa. In molti Comuni d’Italia – aggiunge Gianino – registriamo uno scenario avvilente, quello dell’assenza di depuratori di acque reflue. Il loro trattamento è normato dalla direttiva comunitaria n. 271 del 21 maggio 1991 ed attualmente l’Italia ha fatto poco e niente per mettersi in regola. A conferma di ciò, la Corte di Giustizia europea, con la sentenza del 19 luglio 2012 ha condannato l’Italia, per l’inadempimento di circa novecento Comuni sulle normative in materia di trattamento delle acque reflue urbane”.
Ma già dal 2009 la Commissione europea ha avviato una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia in quanto vari comuni non si erano ancora adeguati agli obblighi sulla raccolta, trattamento e scarico delle acque reflue urbane.
“Dal 1 gennaio 2016 – sottolinea ancora Gianino – la Corte di Giustizia potrebbe sanzionarci con tre tipi di multa: una in base al Pil, una per ogni giorno di ritardo nel mettersi a regime e l’ultima che prevede la sospensione dei finanziamenti europei. Sappiamo bene che il Comune si trova in una preoccupante situazione di crisi finanziaria, attiviamoci però ad avviare politiche, piani e progetti in grado di eliminare le gravi criticità che purtroppo caratterizzano questa zona”.
La commissione straordinaria comunale, consapevole di non riuscire entro il termine previsto a spendere l’intera somma destinata alla depurazione dei reflui, è intenzionata ad attivarsi per usufruire di uno stralcio del finanziamento stanziato dal Cipe, e pensa che, con una decina di milioni di euro, si potrebbe ugualmente depurare i reflui urbani di Augusta, evitando di inquinare il mare e consentendo la balneazione, scegliendo, come da tempo suggerito dalle Associazioni Decontaminazione Sicilia ed AugustAmbiente, di allacciare direttamente la rete fognaria augustana al depuratore consortile Ias di Priolo.

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