I panni sporchi si lavano in piazza - QdS

I panni sporchi si lavano in piazza

Carlo Alberto Tregua

I panni sporchi si lavano in piazza

giovedì 18 Settembre 2014
Ricordate il vecchio detto: i panni sporchi si lavano in famiglia? Apparteneva ad una mentalità chiusa e ipocrita, secondo la quale all’interno delle proprie mura, del proprio quartiere o della propria città, può accadere di tutto, ma nulla deve trapelare all’esterno.
Con l’estensione dei mezzi di comunicazione, l’omertà è stata infranta in qualche modo, ma non ancora vinta. Soprattutto nelle città e nei quartieri socialmente più arretrati il bisbiglìo, le chiacchiere da comari, le insinuazioni, la calunnia ed ogni altra forma ìnfida che tende a denigrare il prossimo, permangono. Cosicché, più la società è arretrata e più queste forme arcaiche mantengono una loro validità molto negativa.
Solo una società culturalmente avanzata e civile, che voglia ulteriormente crescere, si abitua a discutere circostanze e problemi in luogo pubblico, prospettandone soluzioni costruttive e agendo positivamente di conseguenza.

Cosicché la frase iniziale si dovrebbe trasformare pacificamente in i panni sporchi si lavano in piazza. il che significa aumentare il tasso di trasparenza e, per conseguenza, il tasso di equità. Solo così si possono isolare quei soggetti incivili che usano ogni occasione per ingannare il prossimo e sottrargli indebitamente quanto è suo.
Tanta gente blatera, usa la bocca per dar fiato a parole inutili, tiene in naftalina il cervello, quando ce l’ha, ovvero si comporta in modo scorretto per tirare il lenzuolo dal proprio lato, cioè per fare il proprio egoistico interesse.
I peggiori non sono costoro, ma gli altri che vedono quello che accade e chiudono gli occhi, le orecchie e la bocca. Non si rendono conto che la loro connivenza li rende oggettivamente colpevoli e complici di chi si comporta male.
Dovere di ogni cittadino sarebbe di denunziare le malefatte ed i comportamenti altrui, asociali ed incivili, a partire da coloro che, nella scala delle responsabilità, stanno più in alto e cioè che compongono la Classe dirigente, fra cui il ceto politico e istituzionale.
Ed è qui che casca l’asino. occorre che ogni cittadino sia coerente con il proprio ruolo e si ricordi sempre di praticare il suo dovere di cittadinanza.

 
Vi sono associazioni umanitarie e di volontariato, composte da persone che hanno belle intenzioni, che nel concreto non riescono a tramutare in atti che servano a frenare l’altrui egoismo, a denunziare le malversazioni e la corruzione, ad additare i comportamenti irresponsabili di chi usa la Cosa pubblica come se fosse propria ed il denaro pubblico come se gli appartenesse.
La recessione che ci ha colpito nel settennio 2008/2014 ha messo a nudo i comportamenti scorretti di chi amministra la Cosa pubblica, ma i rimedi tardano ad intervenire perché i privilegiati continuano a difendere con le unghie e con i denti le loro indebite prerogative, e a recitare il volgare copione secondo il quale il taglio dei privilegi deve sempre partire da chi sta accanto: Nimby (non nel mio cortile).
Tutto questo accade perché il progresso  ha dimenticato i valori etici.

È invece necessario tornare ad essi. I Club service e le altre associazioni umanitarie o di volontariato dovrebbero spingere in questa direzione, cioè portare all’esterno, nella pubblica piazza, i comportamenti disonesti, scorretti di chiunque li compia e stimolare l’opinione pubblica affinché condanni chi non si comporta in linea con tali valori, ovviamente dando per primi l’esempio.
Invece, si limitano a parlare, parlare e parlare, magari di cose interessanti, ma che non servono alla crescita della Comunità. Qualche volta sembrano ragazzini che si auto-gratificano dicendosi che sono bravi, mentre sono degli emeriti stupidi, la cui madre è sempre gravida. 
Stupidi, perché non capiscono che il loro inutile comportamento danneggia fortemente la società che vorrebbero difendere e non aiuta a combattere gli eventi negativi che scaturiscono da chi si comporta in modo contrario agli interessi generali.
I panni sporchi si lavano in piazza, questo dovrebbe essere il comportamento di chi vuole far aumentare il tasso di trasparenza, rendendo i Palazzi visibili dall’esterno e tutti gli atti dei loro occupanti controllabili, minuto per minuto.
Fare il proprio dovere è difficile, ma non possiamo sottrarci a questo adempimento se vogliamo veramente servire.

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