Rsu per l'energia alghe per disinquinare - QdS

Rsu per l’energia alghe per disinquinare

Carlo Alberto Tregua

Rsu per l’energia alghe per disinquinare

sabato 20 Settembre 2014

Occorre valorizzare i rifiuti

Solo nell’Italia centro-meridionale resiste il barbaro uso di conferire i Rifiuti solidi urbani (Rsu) nelle discariche. Con l’aggravante che i gestori di esse vogliono essere pagati per procedere ad ammassare i rifiuti.  I quali non sono neutri, bensì producono il percolato che inquina fortemente il terreno sottostante e penetra in profondità, inquinando anche le falde acquifere.
è noto che la gestione delle discariche, non tutte, presenta opacità dietro cui si nascondono intrallazzi, intrighi ed anche criminalità organizzata. Ecco perché occorre una decisa svolta da parte delle Regioni meridionali per completare il ciclo, con l’utilizzazione degli Rsu sia per trarre le materie prime in essi contenute, sia per utilizzarli, nella residua parte, come carburante per produrre biogas, utile a fare girare le turbine  che producono, a loro volta, elettricità e calore.
Il ciclo è completo in Nord Italia, in Europa e nel Mondo, ma da noi non se ne parla, forse perché i politicanti hanno l’anello al naso.

Abbandoniamo una volta per tutte gli odiosi termini di inceneritori e termovalorizzatori, per definire i moderni impianti industriali energetici. Quei termini e quegli impianti appartengono ormai all’altro secolo.
Oggi vi sono impianti modernissimi che non inquinano, non fanno odore e sfruttano tutta la materia prima (Rsu). Fra questi, vi è la tecnologia Solena che utilizza la torcia al plasma, usata dalla Nasa nel 1960. Con essa tutti gli elementi si scompongono, si purificano e si trasformano. Oggi tale tecnologia funziona a 3,5 mila gradi contro i 12 mila usati dalla Nasa.
In Giappone e Francia questa tecnologia viene usata soprattutto per eliminare i rifiuti speciali ed ospedalieri. Essa scompone le molecole complesse delle sostanze inquinanti e, alla fine del processo, si ottiene energia.
La direttiva europea n.28/2009 ha stabilito che almeno il venti per cento di carburante debba provenire da fonti rinnovabili. Essa ha dato una spinta alle nuove tecnologie per ottenere biopetrolio che è fra i migliori del mondo.
Alle foci del Tamigi  è in corso di costruzione un impianto da 500 mila tonnellate annue di Rsu.
 

Tale impianto si chiama Green Sky e produrrà nel 2017 il biofuel per aerei, che la British Airways, socia dell’azienda, si è impegnata ad acquistare per i dieci anni successivi.
Col medesimo processo si può produrre biodiesel per trazione. A monte della filiera produttiva possono essere inseriti Rsu indifferenziati. Dunque, tutta la manfrina intorno alla raccolta differenziata cade di colpo, perché se ne può fare a meno.
In Sicilia, si potrebbero costruire dieci impianti in altrettante zone industriali ormai in disuso, che potrebbero lavorare tutti gli Rsu dell’Isola, creare ricchezza e posti di lavoro e, soprattutto, eliminare totalmente le discariche.
Ogni impianto sarebbe sufficiente per 500 mila abitanti che producono 300 mila tonnellate annue di Rsu. Costerebbe 200 milioni di euro, il cui importo verrebbe totalmente finanziato da fondi Ue e finanza di progetto, darebbe lavoro nella costruzione ad oltre 200 persone e per la gestione a 50 persone.

Se Crocetta avesse capacità di comprendere il progresso e l’interesse dei siciliani, dovrebbe mettere a bando europeo la costruzione di tali impianti e in tre anni la soluzione arriverebbe in porto: chiusura delle discariche e produzione di ben 60 MWh di energia. Ma se Crocetta non dovesse sentirci, metteremo a nudo le sue responsabilità con un’intensa campagna stampa in questo senso.
E veniamo alle alghe. Esse (Fitoplancton) si coltivano in modo da raddoppiarsi ogni dodici ore. Tolta l’acqua, diventano materie prime per la filiera del biopetrolio e per la produzione di alimenti. Con le alghe si possono produrre farine alimentari, grassi, omega, proteine e altre sostanze.
Altra caratteristica è che ogni due barili di nuovo liquido si disinquina un barile di petrolio fossile.
L’estrema sintesi descritta deve fare comprendere due cose: che è indispensabile affrontare il futuro del settore con mezzi innovativi; e che i gufi che vogliono fermare il progresso, tra cui i falsi ambientalisti, devono essere emarginati.
Leggete il forum interno con Willer Bordon.

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