Trasporto pubblico, persi 219mila utenti - QdS

Trasporto pubblico, persi 219mila utenti

Chiara Borzi

Trasporto pubblico, persi 219mila utenti

martedì 30 Settembre 2014

Scarsa offerta dei servizi che, quando ci sono, lasciano pure a desiderare. Per questo i siciliani abbandonano il tpl. Dai Istat: le donne preferiscono il bus, gli uomini il treno. Ma spostarsi per studio o lavoro è un problema

PALERMO – I siciliani continuano a non utilizzare i mezzi di trasporto pubblici. È questa la conclusione a cui si può giungere, analizzando i dati recentemente diffusi dall’Istat sul trasporto e la mobilità. Il trasporto pubblico rimane il servizio più usufruito dagli studenti, ma rispetto al resto d’Italia, coloro che nella nostra Regione usano l’autobus o il treno per andare a scuola o lavoro, sono in misura di molto inferiore.
In Sicilia sono più le donne che gli uomini ad utilizzare i mezzi pubblici, il treno però è pressoché un mezzo sconosciuto, nonostante costituisca nel resto del Paese una valida alternativa tra i servizi di mezzo pubblico offerti. Complici l’incostanza del servizio messo a disposizione della cittadinanza e una riduzione continua dei collegamenti ferroviari, lavoratori e studenti siciliani, ma anche comuni cittadini, continuano a preferire il mezzi privati. Dai dati Istat emergono piccoli segnali positivi: nel passaggio dal 2010 al 2011 (ultimi anni censiti), il numero di siciliani che ha dichiarato di usare i mezzi pubblici è cresciuto del 2,2 per cento.
Nonostante le stime in crescita le percentuali regionali relative all’utilizzo di mezzi pubblici di trasporto rimangono inferiori alla media nazionale. Il 14,6 per cento siciliano è lontano 5 punti percentuali dalla media italiana del 19,6 per cento e, rispetto al Meridione, nessun’altra regione fa registrare numeri simili: la Calabria si attesta infatti al 20,2 per cento, la Campania al 24,5, la Puglia al 18,8 per cento. I numeri siciliani sono tuttavia vicini, e a volte anche superiori, ai dati registrati per alcune regioni settentrionali; si pensi alla Valle D’Aosta o l’Emilia-Romagna che hanno fatto registrare rispettivamente il 13,6 per cento e il 12,9 per cento.
Come anticipato precedentemente, sono gli uomini a far minor uso del trasporto pubblico. Anche questa volta il dato regionale, 11 per cento, è inferiore alla media nazionale, pari invece al 16,3 per cento. La percentuale siciliana è inoltre la seconda più bassa d’Italia, superiore solo al dato fatto registrare dall’Emilia-Romagna del 10,9 per cento. Rispetto invece a tutto il Meridione il dato siciliano è il più basso in assoluto: gli uomini che hanno dichiarato di utilizzare i mezzi pubblici in Basilicata e Calabria sono stati, infatti, il 16,7 per cento, cioè il 5,7 per cento in più rispetto gli uomini siciliani; in Puglia sono stati il 15,7 per cento, ovvero il 4,7 per cento in più. Il mezzo pubblico è a paragone decisamente preferito dalle donne, hanno infatti dichiarato di usufruirne il 20,3 per cento delle siciliane. Ancora una volta il dato è basso, sia rispetto alla media nazionale (24 per cento) che per il resto del Sud, dove Calabria e Basilicata si sono fermate ad una media del 25 per cento di donne. Rispetto Friuli, Veneto ed Emilia-Romagna la percentuale regionale è però superiore: le tre regioni del Nord hanno fatto rispettivamente registrare una percentuale del 15,5 per cento, 17,3 per cento e 19,9 per cento.
Secondo quanto emerso dai dati Istat, lavoratori, scolari e studenti che hanno dichiarato di usare i mezzi di trasporto pubblico in Sicilia sono in diminuzione da oltre due anni. Nel passaggio dal 2010 al 2011 hanno usufruito dei mezzi pubblici 70 mila cittadini in meno appartenenti a queste categorie, nel passaggio dal 2009 al 2010 sono stati invece 149 mila i cittadini tra lavoratori, scolari e studenti che hanno scelto di abbandonare il trasporto pubblico. Nei tre anni censiti l’Isola ha perso così 219 mila passeggeri.
Altro particolare: gli uomini preferiscono il treno. Mettendo a confronto le statistiche siciliane con quelle nazionali fornite dall’Istat sull’utilizzo del treno come mezzo pubblico, emerge tutta la difficoltà d’approccio che la regione ha con le ferrovie. Sono solo il 7,2 per cento le donne siciliane che hanno dichiarato di usare il treno, ben il 19,3 per cento in meno della Campania, il 15,4 per cento in meno della Puglia, il 12,7 per cento in meno della Calabria, il 6,4 per cento in meno della Basilicata, infine, il 21,1 per cento in meno rispetto la media nazionale. I siciliani che hanno dichiarato di utilizzare il treno come mezzo di trasporto sono solo il 3 per cento in più rispetto le donne. La media isolana è in questo caso del 10,2 per cento, inferiore del 2,7 per cento rispetto quella della Basilicata, del 13 per cento rispetto la Calabria e del 18,8 per cento rispetto la Campania. A Bolzano, dove la percentuale di uomini che hanno dichiarato di usufruire dei mezzi pubblici è quasi del 42 per cento, un paragone con la media siciliana produrrebbe una differenza del 31,7 per cento.
Non è un caso se in Sicilia l’indice di soddisfazione del servizio di trasporto ferroviario è il secondo più basso d’Italia (33,6 per cento). La riduzione continua dei collegamenti da e per la Regione, nonché all’interno della Regione stessa, stanno allontanando sempre più passeggeri dai treni pubblici.

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