Ars, attacchi ad Ardizzone per ritorno alle urne il 5 ottobre - QdS

Ars, attacchi ad Ardizzone per ritorno alle urne il 5 ottobre

Raffaella Pessina

Ars, attacchi ad Ardizzone per ritorno alle urne il 5 ottobre

mercoledì 01 Ottobre 2014

Dopo sentenza Cga si vota nuovamente in nove seggi in provincia di Siracusa. Gianni (Misto): “Si dimetta” e Vinciullo (Ncd): “Valenti in Aula”

PALERMO – Un’altra giornata di proteste a Palermo. In piazza Indipendenza, davanti alla Presidenza della Regione, ieri c’era il presidio degli ex lavoratori della Cooperativa University. Poco distante, davanti a Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale, si svolgeva un sit-in di circa 200 lavoratori del settore pulizie. Ma questa volta il Palazzo dei Normanni  è stato teatro anche all’interno di vibrate proteste.
I deputati siracusani alle 17 circa di ieri hanno deciso di occupare la sala d’Ercole fino a quando l’assessore regionale alle Autonomie, Patrizia Valenti, non fornirà le risposte sulle modalità di svolgimento della campagna elettorale per la ripetizione del voto delle regionali nelle sezioni di Pachino e Rosolini. Per la cronaca si voterà il prossimo 5 ottobre. La decisione viene dopo la sentenza del Cga.
Pippo Gianni (del gruppo Misto) intervenendo in Aula ha chiesto al Presidente dell’Ars Ardizzone di dimettersi poiché non ha fatto nulla per evitare che con la sentenza del Cga si votasse nuovamente in 9 seggi della provincia di Siracusa, in seguito alla manomissione delle schede elettorali, smarrite e poi ritrovate. “Se tornerò ad essere eletto – ha detto Gianni – chiederò ogni giorno che lei si dimetta, presenterò una mozione di sfiducia, lei aveva il dovere di evitare che questa sentenza del presidente del CGA avesse luogo. Lei ha distrutto la rispettabilita’ di quest’assemblea, la storia, la cultura e la politica siciliana”.
Per Vincenzo Vinciullo (Ncd): “La presidenza dell’Ars non ha tutelato questo parlamento, nè di fronte ai giudici nè davanti al governo che non ha consentito ai candidati di svolgere una regolare campagna elettorale. Siamo in una Beirut dove si assiste a compravendite di voti, di coscienze, al baratto del libero voto. Oggi non usciamo da questo parlamento – ha concluso il deputato dell’opposizione – se l’assessore regionale agli Enti Locali non ci farà sapere quali sono i nostri diritti, chi sono gli elettori in queste 9 sezioni e come si nomineranno i rappresentanti di lista”.
Il presidente vicario dell’Ars Antonio Venturino, in seguito agli interventi dei deputati, ha chiesto la convocazione urgente del governo in prima commissione per riferire sulla vicenda prima che si svolga la tornata elettorale.
In Aula ieri si sono svolte le interrogazioni ed interpellanze della rubrica infrastrutture e mobilità. Per oggi invece è prevista la discussione in commissione Lavoro di due disegni di legge a firma del vice presidente vicario dell’Assemblea regionale Sicilia Antonio Venturino in materia di stabilizzazione di precari in particolare nel settore delle Camere di Commercio.
”A differenza degli enti locali – ha spiegato Venturino –  ai quali, a seguito di un provvedimento dell’assessorato regionale alle Autonomie locali, è stato concesso un acconto del 40 per cento del finanziamento dovuto, le Camere di Commercio non hanno ricevuto alcun contributo e da nove mesi stanno anticipando l’intero importo degli stipendi. “Ritengo assurdo che si possano fare discriminazioni tra lavoratori precari in servizio negli enti locali ed altri che operano nelle Camere di Commercio ed in altre amministrazioni”.  “Anche lo Stato – ha concluso Venturino – darà seguito alla stabilizzazione di oltre 150mila precari della scuola. Dunque, non vedo perchè la nostra Regione non debba intervenire prima della magistratura del lavoro con inevitabili costi maggiori per le casse pubbliche”.

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