Piano Giovani, si riparte? Regione a caccia di fondi per attivare nuovi tirocini formativi - QdS

Piano Giovani, si riparte? Regione a caccia di fondi per attivare nuovi tirocini formativi

Michele Giuliano

Piano Giovani, si riparte? Regione a caccia di fondi per attivare nuovi tirocini formativi

giovedì 02 Ottobre 2014

Nuovo capitolo della vicenda dopo l’intervento dell’Avvocatura dello Stato che ha dichiarato valido quanto già fatto. Dura la Cisl: “In Sicilia non esiste un servizio che fa incontrare domanda e offerta di lavoro”

PALERMO – Non piace ai sindacati il tentativo del governo regionale di lasciare in vita il sistema dei tirocini che ha già fatto un flop enorme attraverso il Piano con il cosiddetto click day già naufragato.
Ora, come annunciato dagli assessori al Lavoro e alla Formazione, Giuseppe Bruno e Nelli Scilabra, si è alla ricerca di nuove coperture finanziarie per permettere l’assegnazione di altri tirocini. Nel contempo il governo siciliano ha aperto al dialogo con i sindacati ma c’è chi ha già chiuso le porte in faccia: “Non serve a niente incontrare ancora questi signori – afferma con toni duri il segretario regionale della Cisl Maurizio Bernava -. Se vogliono il nostro aiuto ce lo chiedano e glielo manderemo per iscritto. Non abbiamo più tempo da perdere con Crocetta, Scilabra, Bruno e con quanti li manovrano come fossero marionette. Il giorno in cui torneremo alla sede della Regione e all’Ars sarà per non uscirne più fino a che non risolveranno veramente il disastro che hanno combinato nel settore della Formazione”.
Il riferimento è per l’appunto al famoso click day che si è in buona parte inceppato, con tanto di indagine della Procura che ha investito l’oramai ex dirigente generale del Dipartimento Lavoro della Regione Rosa Corsello. La procedura adottata del click day che garantiva l’assegnazione del posto di lavoro ai tirocinanti più lesti con il computer pare possa celare manovre illegittime che però solo l’autorità giudiziaria potrà chiarire.
 
Davvero tortuoso il percorso attorno al Piano Giovani sino ad oggi. Eppure il click day doveva essere il fiore all’occhiello del governo Crocetta nella rivoluzione del settore. All’iniziale pubblicazione è seguito un primo stop, una nuova pubblicazione del bando e il successivo secondo annullamento. Poi l’intervento dell’Avvocatura dello Stato ha rimescolato un po’ le carte dichiarando validi i tirocini assegnati nel giorno in cui più di 50 mila giovani siciliani non riuscivano ad accedere al sito per le assegnazioni.
Il sindacato Cisl ha proposto agli altri sindacati, confederati e autonomi, di assediare le sedi istituzionali fino a quando la Regione non avrà compreso che servono più servizi per l’occupazione. “In questo momento in Sicilia – aggiunge Bernava – non esiste un posto in cui domanda e offerta di lavoro si incontrano”.
“A fronte del caos che si è determinato sul Piano giovani vorremmo però – dicono Monica Genovese, della segreteria regionale Cgil, e Andrea Gattuso, responsabile per le politiche giovanili della Cgil Sicilia – adesso dal governo certezze sui prossimi passi e soprattutto fatti concreti che facciano venire meno la sensazione che alla fine si è cambiato tutto per non cambiare nulla. Finora – aggiungono – gli unici dati certi a tre mesi dall’inizio del caos sono che non è partito un solo tirocinio, non è stato speso un euro, che Italia Lavoro ed Ett sono rimasti al loro posto”. “Quella che doveva essere una speranza per i giovani – conclude Claudio Barone, segretario regionale della Uil – si è trasformata nell’ennesima occasione di disillusione e disorientamento”.
 


Dal ministero del Lavoro “vigilanza sulla Sicilia”
 
“Il ministero sicuramente vigilerà sulle attività che la Regione svolgerà nell’ambito del Piano Garanzia Giovani, che vede 178 milioni di euro del Fse gestiti dalla Regione e poco più di 50 milioni di fondi Pac gestiti dal ministero. Abbiamo istituito un’unità speciale, una struttura di monitoraggio, presso la direzione Mercato e formazione, e fra le realtà da attenzionare maggiormente c’è proprio la Sicilia”. A dirlo è stato il segretario generale del ministero del Lavoro, Paolo Pennesi rispondendo all’allarme lanciato dal presidente nazionale dei consulenti del lavoro, Marina Calderone, e del presidente dell’Ordine di Palermo, Vincenzo Barbaro, sul Piano Garanzia Giovani della Regione siciliana. “Fino a ieri, ad esempio, risultavano registrate 62 mila disponibilità in tutta Italia, di cui 34 mila solo in Sicilia – ha spiegato -. Inoltre c’è da vigilare sugli accreditamenti dei soggetti intermediari. Riguardo ai risultati del Piano – ha concluso Pennesi –  vedendo lo scenario in Sicilia sarei contento se alla fine di tutto ciò si avviassero dei tirocini, degli stage e soprattutto degli apprendistati. Il ministero su queste cose non può essere disattento, ce lo impone l’Europa”.

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